Shimon Peres su Benedetto XVI
Le parole ufficiali della diplomazia
Testata: Corriere della Sera
Data: 00/00/1700
Pagina: 17
Autore: Gian Guido Vecchi
Titolo: La decisione originale di un uomo coraggioso

Le parole della diplomazia, attraverso le dichiarazioni di Shimon Peres, riportate dall'Osservatore Romano. Le riprendiamo dal  CORRIERE della SERA di oggi, 16/02/2013, a pag.17, con il titolo "La decisione originale di un uomo coraggioso".
In altra pagina  l'articolo di Giulio Meotti su Benedetto XVI. cliccare qui:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48109

CITTÀ DEL VATICANO — «Sono dispiaciuto per la decisione del Papa di rinunciare al pontificato. Si tratta di una decisione originale, perché egli è un uomo originale e coraggioso. Lo considero un leader spirituale straordinario e unico». Il momento è storico come la lettera che l'Osservatore Romano pubblica oggi in prima pagina: «La saggezza non invecchia mai», firmato Shimon Peres. Non era mai accaduto che il presidente di Israele scrivesse per il quotidiano della Santa Sede. Un omaggio a Benedetto XVI, il Papa tedesco che «nell'ambito delle relazioni tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico ha compiuto numerosi gesti», ricorda Peres. «Ha affermato che il popolo ebraico non è responsabile della morte di Gesù; ha ribadito che gli ebrei sono "i nostri fratelli maggiori" e ha detto che Dio non ha mai abbandonato il popolo ebraico. Ha visitato Israele e il Tempio maggiore a Roma per esprimere la sua amicizia e la sua solidarietà. Ha pregato per la pace in Medio Oriente, proprio come facciamo io e altri». E ancora: «Il suo impegno per la pace e l'umanità è autentico. Ha la sincerità del vero credente, la saggezza di chi comprende i cambiamenti della storia e la consapevolezza che, nonostante le differenze, non dobbiamo diventare estranei o nemici». Insomma, «non può essere considerato come il leader amministrativo del Vaticano, ma come la guida spirituale, dotata di profondità, conoscenza e saggezza», conclude: «Lo considero un amico. Gli auguro ogni bene e rimarrò in contatto con lui. A Gerusalemme pregheremo affinché possa riacquistare la forza fisica e offrire la propria saggezza, profondità e amicizia a tutti i popoli, a tutte le religioni. Lo ricorderemo con rispetto e stima per quanto ha fatto».

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