Per la pace: la forza sia con te, Hamas! 01/06/2007
Autore: Luciano Tas

 

 

Si è meritata il primo posto assoluto nel mondo come “nazione pacifica” (per la cronaca, Israele si è piazzata tra gli ultimi al 121mo posto su 130: in una corsa ciclistica correrebbe per la maglia nera). Si tratta della Norvegia, il cui sovrabbondante petrolio l’ha messa al riparo da noiosi problemi energetici e dalla necessità, bon gré mal gré, di tenersi buoni i paesi islamici.

 

La Norvegia è un simpatico e caratteristico paese del nord dove a mesi con interminabili ore di luce succedono mesi con interminabili ore di buio.

 

Grande come l’Italia, la Norvegia conta poco più di quattro milioni e mezzo di abitanti, ognuno dei quali ha mediamente un reddito lordo di quasi 35mila dollari. La disoccupazione, del 3%, è meno che fisiologica. Insomma, complessivamente un paese felice che non ha bisogno di incoraggiare il turismo perché i suoi fiordi e le sue stazioni di sport invernali sono richiami irresistibili.

 

Si capisce perciò come un paese al riparo da qualsiasi minaccia (l’ultima, l’invasione hitleriana del 1940, aveva trovato solo conforto in un governo norvegese collaborazionista, il nome del cui leader, Quisling, doveva diventare il simbolo dei traditori) sia pacifico, salvo forse nei confronti delle balene. La Norvegia infatti non ha tenuto conto del divieto imposto dall’IWC (International Whaling Commission) e imperterrita ha continuato a praticare la caccia.

 

Un’inezia che non le ha impedito di tagliare a braccia alzate il traguardo di prima nazione pacifista al mondo.

 

La Norvegia peraltro è stata anche la prima nazione occidentale a riprendere l’invio di aiuti ad Hamas, la parte politica di maggioranza al parlamento palestinese, che spiega il suo programma con il lancio giornaliero di razzi Qassam contro il territorio israeliano e con la ferma e più volte enunciata intenzione di cancellare Israele dalla carta geografica.

 

Il primo generoso sostegno norvegese ad Hamas è stato un assegno di dieci milioni di dollari.

 

Ne scaturiscono due domande. La prima: quanti razzi Qassam si possono comprare con dieci milioni di dollari?

 

La seconda: la commissione che ha deciso di conferire alla Norvegia la palma della vittoria nella gara al pacifismo, malgrado Oslo non abbia rispettato il divieto di continuare ad ammazzare balene, persisterà ad assegnarle la laurea in pacifismo, ora che la Norvegia tiene indirettamente sotto tiro esseri umani, ancorché ebrei?

 

Luciano Tas