Democrazia a rischio ? 23705/2007
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L'imperatore Vespasiano, in occasione dell'inaugurazione dei "vespasiani", a pagamento, a chi gli faceva osservare la puzza che sarebbe stata emanata da essi, sarcasticamente rispose: "Pecunia non olet", il denaro non puzza. In realtà è un adattamento. Vespasiano disse, presentandogli il primo incasso, "num odore offenderetur", se fosse turbato dall'odore.
Se qualcuno avrà la pazienza di controllare la storia italiana in 2000 anni, avrà l'occasione di osservare che il principio del "pecunia non olet" è sempre stato presente, anche se talvolta si è cercato di annidarlo e nasconderlo sotto nobili principi, come l'amor di patria , il grido di dolore..., ecc., ecc.
Aveva ragione, prima del 1914, il Feldmaresciallo austro-ungarico Konrad von Hetzendorf a non fidarsi dell'alleato Regno d'Italia. E infatti fece fortificare per tempo tutto il confine alpino. E aveva ragione. E infatti l'Italia stava trescando con la Triplice Intesa per avere Trento, Trieste, l'Istria e la Dalmazia.
Gli esempi si potrebbero moltiplicare all'infinito.
Non c'è dunque da meravigliarsi se l'Italia fa affaroni con l'Iran o con la Cina o con altri Paesi, strafregandosene se là viene rispettata la democrazia, i diritti civili, il diritto internazionale, ecc.
Pecunia non olet.
Ancora non credo che la reazione di qualche membro del governo, all'udire il nome d'Israele, sia irrazionale; invece è razionale, ben meditata e calcolata; così come è ben orchestrata e meditata la campagna di stampa antisraeliana, come se fosse risorto in modo occulto il MINCULPOP.
Adesso il lavoro delle veline è di gran lunga semplificato: basta una semplice e-mail da inviare ai quotidiani su ciò che devono o non devono scrivere.
Democrazia a rischio? Sì, se non si riformano i principi e non si limita il mandato degli eletti. Non è possibile, né ammissibile, ad esempio, che delle persone per 30, 40 , 50  e anche 60 anni siano a vario titolo presenti negli organismi legislativi.
Nessuno muove accuse d'incapacità  o di attaccamento al potere. Ma si può ritenere giusto che una persona si dedichi al servizio dello stato per un tempo limitato e poi lasci lo spazio ad altri: ognuno è utile, ma nessuno è necessario.
Perché altrimenti si può legittimamente nutrire il sospetto che la politica non è un servizio, ma un mestiere ben remunerato e una grande fonte di potere.
Fin che non si avrà il coraggio di discutere questi e altri argomenti è del tutto inutile lamentarsi.
Bisogna sempre ricordarsi che la sovranità è del popolo e non degli eletti, se non per il tempo che viene loro concesso.
lettera firmata