Le prove della soluzione finale 17/05/2007
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Buongiorno,vorrei commentare l'articolo "Soluzione finale: ecco le prove"
Per prima cosa non si capisce bene l'importanza della "data" sulla decisione pro sterminio.

Mommsen,direi importante storico tedesco,ha dimostrato abbastanza bene che non esiste una linea retta tra le idee di Hitler e lo sterminio,nel senso che non si puo' fare un collegamento di causa effetto tra i discorsi e cio' che veramente è successo.

Un conto è dire: voglio sterminare gli Ebrei,un conto è che cio' accada veramente.

Dopo l'inizio della campagna di Russia,caddero in mano tedesca milioni di Ebrei,leggendo vari documenti è del tutto evidente che nella fase iniziale non era ben chiaro come ci si dovesse comportare,esisteva anche un piano per deportare tutti gli Ebrei in Madagaskar,personalmente sono convinto che si è arrivati allo sterminio, pianificato su scala industriale, per gradi.

In linea di massima penso lo storico,in assoluto,che è riuscito a spiegare meglio le cose sia stato George L. Mosse.

La ricerca degli ordini operativi sullo sterminio,a me sembra sterile,forse ricorda la smania di cercare i documenti di mussolini,da un punto di vista pratico,non vedo tutta questa differenza,nemmeno morale.

Una visione non troppo "Hitlerocentrica" non diminuisce le responsabilità del Furher ma aumenta quelle degli altri.

Distinti saluti.
Lorenzo Pelacchi

 Momnsen non ha certo "dimostrato" che Hitler non volesse fin dall'inizio sterminare gli ebrei.

Sulla questione esiste un dibattito storico per nulla concluso, del quale il libro da noi segnalato è un esempio.

Moralmente, che lo sterminio sia stato deciso nel 41 o nel 42 non cambia nulla. Lei ha perfettamente ragione
Ma la ricostruzione il più possibile precisa dei processi decisionali nazisti è utile per contrastare il negazionismo.

E' vero che  "un conto è dire: voglio sterminare gli Ebrei,un conto è che cio' accada veramente", ma sta di fatto che Hitler ha fatto quello che diceva di voler fare. Non c'è un rapporto di causa ed effetto, ma di consenquenzialità sì. Le sue parole e le sue azioni avevano evidentemente una causa comune: le sue intenzioni criminali.
cordiali saluti

redazione IC