Il Corriere della Sera ha dedicato una pagina alla festa per il quarantesimo anniversario della riunificazione di Gerusalemme, parlando del rifiuto delle diplomazie occidentali di inviare delegazioni alla festa: tipica manifestazione dell’ipocrisia occidentale molto bene analizzata e denunciata da Benny Morris in un articolo dal titolo “Un gesto ipocrita che dimentica la storia”.
Quindi, non abbiamo nulla da ridire sulla paginata del Corriere che è corretta sul piano informativo e riporta un intervento tanto chiaro quanto ben argomentato.
Salvo un dettaglio piccolo piccolo, anzi un quadratino avente il lato di pochi millimetri, ma che a guardarlo bene è inquietante. Nella cartina della città contesa i quartieri palestinesi sono colorati in arancione, i quartieri israeliani in verde molto pallido e gli “insediamenti israeliani” in verde pisello pronunciato. Ci siamo messi e tolti varie volte gli occhiali per non sbagliare, ma non c’è alcun dubbio: il quartiere ebraico della città vecchia di Gerusalemme è dipinto in verde pisello, ovvero è un “insediamento israeliano”…
Naturalmente, sarà stato un pennarello distratto a compiere quella piccola “svista” e che tuttavia è una ferita grande come una casa, perché avvalla la propaganda palestinese secondo cui gli ebrei in Palestina non ci sono mai stati, neppure a Gerusalemme, neppure hanno avuto un Tempio, tanto meno un quartiere vicino a quel Tempio e ora si sono insediati abusivamente nella Città Vecchia. Forse è stato un pennarello distratto, comunque un pennarello malefico.
Giorgio Israel