L'anticipazione del libro postumo di E. Said ( Corriere del 7/5) lascia alquanto
perplessi.
Questo intellettuale arabo , sopravvalutato piu' per una questione di
'' politacally correct '' che per spessore effettivo , divenne famoso
quando , opportunamente circondato da fotografi , scaglio' un sasso
contro i soldati israeliani che si scontravano con i palestinesi.
Buttare a mare Umanesimo , antica Grecia , tradizione ebraica ( che , furbamente , Said
riduce ad Israele) e' un'operazione ideologica piuttosto squallida.
Said , che esibiva una radicale avversione per tutto cio' che , nel bene o nel male,
si puo' definire cultura occidentale , si era ben sistemato in un'universita'
americana .
Arriva a dire che Boccaccio e Petrarca , indiscutibili figure dell'Umanesimo,
non si sono opposti al traffico di scihavi.
In tal modo , con un'operazione dilettantesca e ipocrita , non solo non tiene conto
contesto storico ( XIV secolo ) , ma '' dimentica '' che al traffico degli schiavi ,
praticato allora in tutto il mondo , partecipavano, guadagnando laute somme , anche i suoi antenati arabo islamici.
Ne' risulta che i sempre citati Avicenna ed Averroe abbiano mai criticato il traffico di schiavi.
La cosidetta cultura occidentale
puo' ( e deve ) essere certamente criticata , anche aspramente.
Ma se gli argomenti sono quelli usati da Said si rischia di scadere
nella farsa ideologica
lettera firmata