Israele processa se stesso e rende pubblico, a disposizione del mondo intero, il risultato della Commissione Winograd sull'ultima guerra in Libano.
Non voglio difendere chi sta al governo, chi ha sbagliato paghera' di persona e paghera' dolorosamente ma vorrei fare un ragionamento sulla democrazia israeliana.
Gli uomini, i politici non mi interessano in questo momento, la loro importanza e' relativa, e' morto il re viva il re, ma la cosa che mi riempie di orgoglio e' la portata della democrazia israeliana.
Credo che non esistano esempi di democrazia cosi' alta nel mondo, credo che nessun paese che abbia subito 6 guerre in 60 anni e un numero incredibile di attacchi terroristici riuscirebbe ad avere la freddezza e l'onesta' di dire ai propri cittadini e al mondo intero , che aspetta con ansia di poter incominciare il linciaggio: abbiamo sbagliato, non e' andata come doveva.
Credo che nessuna nazione rischierebbe di farsi sbeffeggiare dal nemico che adesso proclama trionfante "Ecco la dimostrazione che siamo stati noi i vincitori".
Miserabili ! Loro i vincitori? Hezbollah non ha vinto niente, ha invece subito gravissime perdite anche se purtroppo non e' stato distrutto.
Hezbollah appena finita la guerra era talmente scioccato che Nasrallah non ha potuto far a meno di esclamare "se avessi saputo che sarebbe andata cosi' non avrei mai attaccato Israele".
Un vincitore non si esprime in questo modo e un vincitore non si nasconde come ha fatto il capo dei terroristi hezbollah che da agosto e' apparso in pubblico non piu' di cinque volte, guardandosi bene alle spalle.
Sicuramente tutte le critiche elencate dalla Commissione sono giuste, certamente sono stati fatti molti errori ma quale e' il paese che in guerra non ne commette?
E, soprattutto, quale e' il paese che ha il coraggio di ammetterlo?
C'e' mai stato un processo, anche una semplice autocritica, nei paesi che fanno parte della NATO per come e' stata condotta la guerra in ex Jugoslavia e per le stragi commesse?
E' mai stato messo sotto inchiesta D'Alema per aver accettato di attaccare un paese che non aveva aggredito l'Italia?
Tutto e' passato sotto silenzio, quintali di sabbia sono stati gettati e mr. Dalema ha sempre la stessa spocchia e arroganza.
Israele avrebbe dovuto vincere una guerra contro dei terroristi organizzatissimi e armatissimi in meno di un mese e avrebbe dovuto farlo con tutto il mondo che lo tirava per la manica e lo obbligava a fermarsi.
Ricordo gli appelli dell'esercito "lasciateci ancora una settimana" .
Niente da fare e il risultato e' stato che hezbollah non e' stato eliminato dalla faccia della terra e che i due soldati israeliani catturati sono ancora in mani nemiche.
Da quanti anni va avanti la guerra in Iraq? Possono dire gli eserciti alleati o ex alleati di aver vinto? No, ogni giorno ci sono attentati con centinaia di morti.
Da quanti anni dura la guerra contro i talebani?
Chi ha vinto la guerra in Afghanistan? Nessuno poiche' sgozzamenti e decapitazioni sono all'ordine del giorno.
E' Israele l'unico paese che si mette sotto processo, che si scortica fin dentro l'anima per non aver vinto in un mese una guerra combattuta in condizioni anomale, contro miserabili terroristi, fanatici che non si facevano scrupolo di riempire di gente inerme le case che sapevano sarebbero state bombardate.
La democrazia vissuta fino al masochismo.
In suo nome Israele per anni ha lasciato che Azmi Bishara, deputato arabo della Knesset, andasse, fregandosene della legge che lo vieta, in visita in paesi nemici per convincerli a fare la guerra proclamando che lo stato ebraico deve cessare di esistere.
Israele non lo mette sotto processo, ne' lo licenzia ma lo lascia pascolare tranquillo in mezzo a hezbollah mentre fa proclami di odio contro il suo paese.
" Ce ne freghiamo della vostra democrazia" urla Bishara e Israele lo lascia blaterare indisturbato abbarbicato a Nasrallah e ai piu' fanatici fra i politici siriani.
Bishara puo' formare un partito antiisraeliano e nessuno lo intralcia, ogni tanto qualche politico si scandalizza, protesta e lo definisce nemico di Israele ma tutto finisce la' , i deputati arabi si alzano in piedi, urlano, danno del fascista a chi osa protestare. Lui intanto, approfittando della democrazia israeliana cui fa gli sberleffi, mette in pericolo la sicurezza del paese passando informazioni al nemico.
Alto tradimento!
Alla fine, subdorando che Israele si era stufato e aveva finalmente capito che chi e' troppo buono passa facilmente per allocco, Bishara alza i tacchi e scappa.
Colla vilta' che distingue tutti i traditori va in Egitto per dare le dimissioni dalla Knesset e da quel paese manda a dire di essere solo una povera vittima dei sionisti e lancia proclami di martirio al mondo.
I traditori di Israele pero' non sono soltanto arabi, pensiamo a Ilan Pappe, emerito professore dell'Universita' di Haifa, ebreo, che per anni ha invitato i suoi colleghi inglesi a boicottare Israele, che per anni ha scritto articoli e libri diffamando il paese in cui vive, che per anni ha avvelenato col suo odio l'animo dei suoi studenti.
Anche Pappe, grazie a Dio, se ne va ma la decisione e' sua, nessuno gli ha dato un calcio nel sedere, se ne va perche', poverino, vede che i suoi colleghi lo guardano storto. Povero povero Pappe, dopo anni di diffamazioni e insulti a Israele , dopo aver detto a destra e a manca che questo paese non deve esistere se non come Palestina, si lamenta perche' qualcuno lo guarda male e se ne va, offeso, in qualche paese europeo dove diffamare e boicottare Israele e' un must, un dovere di cui andare orgogliosi. La' potra' diventare il guru dell'odio di se'.
Israele democratico fino al masochismo, Israele che si mette sotto tortura da solo, che si espone nudo davanti al mondo, che si autoflagella. Ma chi sarebbe capace di fare altrettanto? chi ha mai fatto altrettanto?
Fa rabbia, una rabbia immensa perche' nessuno lo riconosce, perche' comunque piovono insulti e sberleffi e auguri di annientamento, comunque c'e' sempre chi va a cercare il pelo nell'uovo riempiendo i media e il web di odio e ferocia.
Fa rabbia perche' quei maledetti la' in Libano si sbellicano dalle risate. L'autocritica non fa parte della loro cultura fatta di odio, ferocia e menzogne.
Si, a molti di noi forse veniva da piangere nell'ascoltare il vecchio Giudice Winograd , molti avranno pianto di rabbia sapendo che i nemici di Israele adesso stanno gongolando felici.
No no no! Rabbia? Perche'? Dovremmo sentirci orgogliosi per la nostra cultura che e' rispetto per la verita', per la vita, per la giustizia e la democrazia a tutti i costi nonostante una situazione di perenne pericolo e minacce di annientamento e di bombe nucleari sulla testa.
La nostra democrazia, posta di fronte alla retorica e all'arroganza araba, puo' sembrare la nostra debolezza ma in realta' e' la nostra forza e il nostro orgoglio e dovrebbe essere da esempio a tutto il mondo civile se non fosse troppo occupato a odiarci.
Deborah Fait