Il grande silenzio della Umma 29/04/2007
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Spett. Redazione,
sempre todà per il vostro lavoro di accendere una candela di luce in questo mondo oscuro.
Detto questo, voglio aggiungere qualcosa all'articolo di buona qualità di Carlo Pannella (grazie anche a lui) sul coltello della Jiahd che taglia la gola all'infedele. Su questa nuova liturgia che nasce nel cuore dell'Islam sono d'accordo con Pannella sulla sua manifestazione pubblica dell'evento rituale come modello oggettivo da seguire al contrario dei crimini commessi dai totalitarismi laici del '900 (genocidio armeno, Auschwitz, gulag staliniani) che avvenivano nella segretezza.
Esisteva un deterrente morale verso questi riti di morte legati forse alla tradizione cristiana che ancora oggi tramite il negazionismo non riesce a gettare la maschera ed affrontare la tremenda e tragica realtà dei fatti purtroppo accaduti.
La differnza tra queste due realtà orribili dunque è la segretezza delle camere a gas rispetto al coltello della jiahd che ha sfondato qualsiasi freno morale (secondo la tradizione cristiana). Ma  la novità allucinante è quella di ritenere giusto questo comportamento rituale a tal punto da renderlo oggettivo (televisione) per fare proselitismo e dare una patente di ingresso nel paradiso dell'Islam.
Ora se " il martirio è il cuore della storia"secondo la loro micidiale dottrina, come mai non vi sono prese di posizioni ferme e severe sia nello stesso mondo islamico( Umma) ma sopratutto tra gli infedeli occidentali che hanno il mal di denti quando devono condannare senza esitazioni queste mostruosità della storia? Esiste forse qualcosa di misterioso tra Auschwitz e il coltello della Jiahd? Forse che Ismaele ed Esaù hanno lo stesso piano di sterminare la casa di Giacobbe cioè lo Stato d'Israele? Che D.o Benedetto non voglia noi lottiamo perchè questo non accada e siamo sulla barriera difensiva(muro) a difendere i principi etici su cui si basano tutte le società civili e democratiche.
 
Fulvio A. Canetti