Duemila anni da guardare con occhi e cuore sinceri 21/04/2007
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Abbiamo ricevuto oggi, 21/04/2007, da un nostro lettore il testo di due messaggi di Pio XII, rspettivamente del 1941 e del 1944, che volentieri pubblichiamo e ai quali faremo seguire il nostro commento:

per Informazione Corretta:

invio due brani di messaggi di Pio XII. Anche se non si parla di sterminio, nell'ultimo brano Pio XII parla di annientamento. Forse  si dirà che non è la stessa cosa, ma però tremendamente le somiglia.

Fraternamente

lettera firmata

Brani di messaggi di Pio XII

 

 

In tale attesa e con questa anelante preghiera sulle labbra, mandiamo il Nostro saluto e la benedizione Nostra a tutti i Nostri figli dell’universo intero. Scenda la Nostra benedizione più larga su quelli - sacerdoti, religiosi e laici - che soffrono pene e angustie per la loro fede; scenda anche su quelli che, pur non appartenendo al corpo visibile della Chiesa cattolica, sono a Noi vicini per la fede in Dio e in Gesù Cristo, e con Noi concordano sopra l’ordinamento e gli scopi fondamentali della pace; scenda con particolare palpito d’affezione su quanti gemono nella tristezza, nella dura ambascia dei travagli di quest’ora. Sia scudo a quanti militano sotto le armi; farmaco ai malati e ai feriti; conforto ai prigionieri, agli espulsi dalla terra natìa, ai lontani dal domestico focolare, ai deportati in terre straniere, ai milioni di miseri che lottano a ogni ora contro gli spaventosi morsi della fame. Sia balsamo a ogni dolore e sventura; sia sostegno e consolazione a tutti i miseri e bisognosi i quali aspettano una parola amica, che versi nei loro cuori forza, coraggio, dolcezza di compassione e di aiuto fraterno. Riposi infine la Nostra benedizione su quelle anime e quelle mani pietose, che con inesauribile generoso sacrificio Ci hanno dato di che potere, sopra le strettezze dei Nostri mezzi, asciugare le lacrime, lenire la povertà di molti, specialmente dei più poveri e derelitti tra le vittime della guerra, facendo in tal modo sperimentare come la bontà e benignità di Dio, la cui somma e ineffabile rivelazione è il Bambino del presepe che della sua povertà volle farci ricchi, mai non cessano, per volger di tempi e sciagure, di esser vive e operanti nella Chiesa.

Radiomessaggio del 24 dicembre 1941

 

 

[2 I princìpi morali e religiosi in questa aspirazione]

 

 

Grazie a Dio, si possono credere tramontati i tempi, in cui il richiamo ai principi morali ed evangelici per la vita degli Stati e dei popoli era sdegnosamente escluso come irreale. Gli avvenimenti di questi anni di guerra si sono incaricati di confutare, nel modo più duro che si sarebbe mai potuto pensare, i propagatori di simili dottrine. Lo sdegno da essi ostentato contro quel pretestuoso irrealismo si è tramutato in una spaventevole realtà: brutalità, iniquità, distruzione, annientamento.

 

 

Messaggio del 24 dicembre 1944

Gentile lettore, non mettiamo in dubbio il contenuto umanitario dei due messaggi di Papa Pio XII. Ma il problema è quello di sempre: come si è comportato il vaticano nei confronti dello sterminio nazista ? e verso gli gli ebrei (al di là del generoso aiuto dei singoli) ? E' questa la domanda che finora non ha avuto alcuna risposta da coloro che vogliono difendere l'immagine di papa Pacelli.  Aggiungeremo, agli argomenti citati nei giorni scorsi, i seguenti, sui quali non possono esistere controversie:

1) Quando il regime fascista promunlgò le leggi razziali lo fece con il preventivo consenso della S.Sede. E quando Badoglio, fra i primi atti di governo, le volle abrogare, la S.Sede mandò in missione p.Tacchi Venturi per perorare il loro mantenimento, in vigore " almeno " per quanto concerneva i matrimoni misti

2) Lunga è poi la storia del mancato riconoscimento dello Stato d'Israele, a cui il Vaticano giunse solo a metà anni '90, anche per rientrare sul palcoscenico della politica internazionale, dopo che si era schierato a fianco di Saddam Hussein durante la prima Guerra del Golfo. I rapporti con il sionismo furono sempre negativi, perchè la S.Sede distingueva fra l'aspettop umanitario verso gli ebrei perseguitati e quello teologico di consentire che gli ebrei potessero avere un loro Stato. Non a caso bisogna aspettare l'arrivo di Giovanni XXII nel 1963 per vedere abolita la definizione di " perfidi giudei ", degni solo di disprezzo.

Come vede, gli argomenti sono tanti, per cui francamente non comprendiamo perchè il Vaticano stesso, con un gesto che tornerebbe tutto a suo favore, non riconosca apertamente gli errori ( il nome più appropriato sarebbe persecuzione, viste le sofferenze causate agli ebrei) e chiudere così duemila anni di antigiudaismo. O si deve riaprire la pagina della Santissima Inquisizione ?


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