Spett. direzione
Riguardo all operato di Pio XII ,sono persuaso che il “silenzio” abbia salvato molti più ebrei di quanto avrebbe fatto una condanna ,la quale avrebbe dato il via ad una rastrellamento in ogni edificio e comunità religiosa,eliminando cosi rifugi e aiuti ai perseguitati.
A volte il silenzio,se usato bene è d’ oro.
Saluti. Manuele
Quando la Chiesa si pronunciò pubblicamente contro l'eliminazione dei portattori di handicap, ottenne dei risultati.
redazione IC Premesso che ho ricevuto un’educazione “cristiana”, ritengo che la questione vada considerata al di fuori del contesto confessionale, cercando di attenersi ai fatti. Daniele Coppin Come si suol dire, l'appetito vien mangiando. A proposito della
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Mi meraviglia che Informazione Corretta abbia ricevuto delle lettere che discolpavano Pio XII dalla sua indifferenza sul martirio degli ebrei tra il '39 - anno in cui è diventato papa - e il '45. Mi sembrava, dalle lettere pubblicate, che tutte criticassero l'atteggiamento del pontefice. Ho scritto in questo senso due o tre lettere, non so se a IC o ai giornali citati. Ripeto che ero proprio a Roma in quegli anni e ho vissuto quella tragedia, anche se non ebrea, ma di una famiglia della borghesia "nera", che ha sempre considerato gli ebrei come noi stessi. E nel mio ambiente non si è fatta mai nessuna differenza. Ho un profondo disprezzo per Pio XII, alla cui famiglia la mia era abbastanza vicina, per nascita, ma non per idee. Sono cresciuta in un'atmosfera profondamente antifascista e lo sono sempre rimasta. Rimando IC alle lettere che ho spedito al
E’ un fatto che Papa Pio XII, per tutto il periodo delle persecuzioni agli ebrei, non pronunciò alcuna condanna pubblica nei confronti delle stesse. Cionondimeno, è un fatto che molti religiosi cattolici aiutarono gli ebrei a sfuggire alle persecuzioni. E’ probabile che il Papa operò in modo non manifesto (secondo consolidate ed ultracentenarie abitudini vaticane) per salvare delle vite, ma, allo stato attuale delle conoscenze questa resta solo una supposizione.
Di sicuro, i popoli europei, all’epoca dei fatti in esame, erano sensibili ancor più di oggi alle indicazioni vaticane e, forse, se il Papa si fosse espresso pubblicamente contro le persecuzioni, molti popoli “cattolici” (polacchi, ucraini, croati, ecc.) non avrebbero collaborato attivamente, come invece fecero, con i nazifascismi nel denunciare e rastrellare gli ebrei.
Certo, le conseguenze di un simile pronunciamento sarebbero potute essere gravi per i cattolici e per lo stesso Vaticano, ma, d’altra parte, il nazifascismo avrebbe perso gran parte del sostegno popolare e, quindi, se ne sarebbe accelerata la fine.
Credo sia importante, anche e soprattutto per i rapporti tra cattolicesimo ed ebraismo, guardare con onestà intellettuale quanto accaduto, anche sottolineando realtà dolorose e scomode, e, soprattutto, fugare il sospetto che le rigide posizioni della Santa Sede sulla questione dei rapporti tra Pio XII e gli ebrei siano condizionate dalla comunità cristiana arabo-palestinese e dai suoi sacerdoti che in più di un’occasione si sono distinti per l’aver assunto posizioni più politiche che religiose.
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posizione di Pio XII e di quanti sapevano ma tacevano, non sono riuscita
a trovare niente su quanto hanno o non hanno fatto Chiese Riformate e
Cristianesimo Ortodosso (le posizioni apertamente filonaziste del Gran
Muftì di Gerusalemme, invece, sono note). Che posizione hanno tenuto?
Sarebbe interessante saperlo.
Cordialmente
Il protestantesimo tedesco, per esempio, si divise tra una chiesa filo-nazista, antisemita e organica al nazismo, e piccoli gruppi di resistenti: quella che venne detta la "Chiesa confessante".