Gentile Redazione,
ieri sera ho assistito alla proiezione di un recente film "L' ultimo Inquisitore", molto ben fatto e costruito, che lascia senza fiato e senza parole: senza parole perchè i fatti narrati sono riferibili ai tempi di Goya e della rivoluzione francese, ma sono drammaticamente attuali: sotto costrizione, tutti possono confessare anche le cose più impensate (questo forse Ariel Toaff lo ha dimenticato nel suo discusso libro!) e bastava solo rifiutare di mangiare carne di maiale a quei tempi per essere accusati di giudaismo... ma oggi ci sono altre accuse, non meno risibili, ma altrettanto ignobili! Gli strumenti di persecuzione sono più raffinati e diversi, ma l' obiettivo è identico. Il film mi ha scosso, non perchè ignorassi fino a ieri sera la realtà storica della Inquisizione e della perenne persecuzione antiebraica, ma perchè vedere fa male e fa stringere il cuore, perchè nasce un senso di colpa anche se non si è direttamente responsabili! Credo che ci voglia solo molto, troppo coraggio per ammettere le proprie colpe, gravi, se non di diretta persecuzione, ma di ignominia e di viltà nei confronti di vittime innocenti, che avevano la colpa di essere ebrei. In realtà, intravedo una forte reazione di conservatorismo, dopo la morte dell' amato Karol Wojtila, uno dei rari uomini di Chiesa che ha avuto il coraggio delle proprie azioni e delle proprie idee. Non mi meraviglia il comportamento su Pio XII della Chiesa: credo che l' insegnamento che si possa trarre dal film sopra citato sia applicabile anche ai giorni d' oggi. Ogni estremismo genera un altro estremismo uguale ed insieme opposto, a cui poi segue una reazione altrettanto feroce: i pregiudizi, certi pregiudizi non muoiono, perchè radicati in modo ancestrale in certi animi, legati al potere e non all' amore verso D-o ed il prossimo. D' altra parte, anche Olmi nel suo ultimo film "Centochiodi" fa dire al suo Gesù che nessuna religione ha mai salvato l' uomo, quando essa è legata solo ai testi scritti e ad una loro arbitraria interpretazione, anziché essere rivolta all' amore verso D-o ed il prossimo.
Cordiali saluti.
Albertina della Croce
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La polemica cui oggi fornite carburante mi sembra assurda.
Forse avete ragione, forse no. Forse torti e ragioni sono da entrambe le
parti. Sembrate un po' come i tacchini di Renzo.
Comunque al mondo ebraico conviene assai di più che alla Chiesa
Cattolica lasciar perdere, di fronte ad un nemico implacabile di entrambi.
Dimenticare una parte del passato può essere doloroso ma conveniente. Ma
sembra che a Voi proprio non riesca. Peccato, soprattutto per Voi.
Saluti
Agostino Castiglioni
I conti con la Storia vanno fatti sennò non si impara mai nulla. La Chiesa li ha fatti con il suo rapporto bimillenario con gli ebrei ? In minima parte, riteniamo. Per nulla con il periodo della Shoah ed il comportamento di Pio XII. Le sembra troppo esigerlo ?
IC redazione
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Ricevo e leggo con interesse la vostra newsletter ma trovo non corretto
quanto scritto nell'edizione di oggi a proposito di Pio XII. Studi recenti e
seri smentiscono il connubio pacelli-nazismo. Solo a titolo di esempio, a
chi ringraziava l'allora cardinale Roncalli (futuro Giovanni XXIII) per il
bene ricevuto durante la persecuzione nazista, egli soleva rispondere che si
doveva solo ringraziare il Papa (Pio XII) perchè è da lui che partiva ogni
iniziativa in sostegno degli ebrei.
La "leggenda nera" è nata con Rolf Hochhuth autore de "il vicario". Figlio
di un gerarca nazista, per scrollare di dosso dal suo popolo le oggettive
responsabilità, accusò il Pontefice di collusione col nazismo
Cordialmente
Nicola Rosetti
Il silenzio di Pio XII non è una leggenda, nessuno l'ha inventato. Ed è l'aspetto sul quale tutti i difensori di Papa Pacelli sorvolano. Non le sembra curioso ?
IC redazione
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spett.Redazione,
E' una scelta grave e irresponsabile quella presa nei giorni scorsi dal Nunzio Apostolico , Antonio Franco, di non partecipare alla commemorazione della Shoah. E' ancor più grave perchè questa scelta non è individuale, ma sicuramente discussa e concordata con i vertici del Vaticano. E quindi è più giusto dire: Il Papa Ratzinger istruisce il Nunzio Apostolico a non partecipare alla commemorazione della Shoah.
Una scelta che avrà una ripercussione storica e significativa per il futuro del dialogo inter-religioso. Un dialogo necessario e improrogabile, che viene abbattuto da una scelta sbagliata e irragionaevole.
La ragione della defezione è un chiaro pretesto. In un momento di difficoltà e delicato, la Chiesa Cattolica preferisce fare scalpore e richiamare attenzione con gesti clamorosi. Questo è un esempio. "Meglio essere criticati che essere irrilevanti", qualcuno diceva qualche giorno fà. L' impatto mediatico della defezione sarà "poderoso", l' intenzione è di richiamare i fedeli nel gregge con gesti clamorosi....
Ma questo gesto è ingiusto e gravissimo. La Chiesa Cattolica si è macchiata di tanto sangue da quando è nata. Per millenni si è resa responsabile di persecuzioni, maltrattamenti, genocidi, inquisizioni, conversioni forzate, ingiustizie. E altro.... Difficile credere che una religione possa sopravvivere a tanto sangue e sofferenza... Quante vittime chiedono "vendetta" e giustizia... Quanto dovranno attendere?
Prima della Shoah, gli Ebrei hanno subito razzie e stermini da parte di Cristiani Templari, i Crociati, le Inquisizioni. Tra l' altro la mia famiglia è scappata dalle inquisizioni della Cattolicissima Regina Isabella di Spagna e
Tomás de Torquemada . E fu fortunata perchè si salvò scappando in Marocco e poi in Egitto.
Ma rimane la storia documentata. La Shoah non è nata da una follia Nazista. Il Nazismo è stato uno strumento e un epilogo di odio religioso, razzismo, che è stato professato e divulgato anche in Chiese Cattoliche per millenni. Un odio viscerale, che è stato alimentato con astuzia e propaganda. Come: i libelli di sangue, Deicidio, Anticristo. etc etc.
Con il dolore nel cuore per tutte le sofferenze, forse riesco ad intuire cosa il Nunzio Apostolico intende. Forse ha ragione, non dobbiamo incolpare solo Papa Pio XII. Non è solo colpa sua. Ci sono stati altri Papi prima di lui che si sono resi complici di questo odio. In fondo il Papa Pio XII ha ereditato un odio che è stato alimentato e promosso da altri. Il popolo Ebraico è stato rinchiuso in ghetti e perseguitato per tantissimo tempo. Ma rimane vero che il massacro è capitato sotto il suo Pontificato, e quindi Lui aveva il dovere morale di fermarlo con tutte la sue forza. Ma non lo fece.
Nessuno vuole la polemica. E' però vero che il razzismo e l' intolleranza religiosa deve essere combattuta con tutte le forze. E grandissima responsabilità ricade sui "poteri forti" religiosi. E quindi la scelta di non partecipare alla commemorazione della Shoah è un fatto grave e sbagliato, mi auguro che Papa Ratzinger sappia mettere rimedio a questo sbaglio. Altrimenti , purtroppo, siamo di nuovo di fronte ad un periodo buoio di intolleranza, che come tutti sappiamo, porta alla distruzione.
Questo è un richiamo di responsabilità.
Tra l' altro vorrei vedere un impegno forte e decisivo del Vaticano per combattere l' odio religioso che ancora oggi viene divulgato da siti cattolici di estrema destra e da forze politiche nascenti in Italia.
Michael Levi
14 aprile 2007
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