Una lettera a Forumpalestina sui bambini palestinesi 28/03/2007
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Sono una lettrice di informazione corretta,
mi meraviglio che non abbiate urlato a difesa dei due bambini per la loro
vergognosa strumentalizzazione e per la fine che la madre ha dovuto fare per
avere salvo almeno il suo ricordo nell'immaginario dei figli.Non sono stupita
della notizia, ne avevo già sentite di simili da parte di un amico che vive
all'interno della barriera, che difende con onestà ed amore la causa
palestinese non per motivi ideologici, semplicemente perchè crede nella persona
umana.E' avvilente vedere negata da voi la dignità della donna nel suo essere
sposa e madre.La vostra non-denuncia della pressione socio-culturale che si
vive all'interno dei territori, dovuta a una formazione pseudo-islamica
distorta, esasperata e strumentalizzata per scaricare tutte le colpe su Israele
ha stancato tutti, anche le coscienze delle persone più rette ed autenticamente
disposte a mettersi in discussione e a cercare un compromesso,a costo di
rinunciare a qualcosa che spetta di diritto.
Non aiutate  a costruire la pace ma alimentate solo fazioni.
Il confronto con l'altro non è per addossargli tutte le colpe ma per cercare
punti comuni e per assumersi le proprie responsabilità
lettera firmata

Di seguito il testo di Forumpalestina cui si riferisce la lettera:

Una notizia vecchia di una settimana rimbalza oggi su tutte le agenzie. Si tratta della segnalazione fatta il 14 marzo dal famigerato Memri (Middl East Media Research Inistitute, un centro organizzato dai servizi di disinformazione strategica ufficiali di Israele) e rilanciato dall'agenzia ufficiale israeliana Ynetnews di un video in cui a due bambini palestinesi vengono fatte delle domande sulla loro mamma morta in un attentato suicida.

Qui a seguito il testo della trasmissione nella traduzione fatta però dagli israeliani del Memri:
 
Durante la trasmissione della tv di Hamas, un intervistatore sorridente annuncia: “Parliamo ora con i due figli della martire della jihad Rim Al-Riyashi: Dhoha e Muhammad”.
Quindi si rivolge con voce gentile alla bambina e le chiede: “Dhoha, vuoi bene alla mamma? Dov’è andata la mamma?”.
E la piccola risponde: “In paradiso”.
“E cosa ha fatto la mamma?”, chiede l’intervistatore.
“Ha fatto martirio”, risponde la bambina.
“Ha ucciso degli ebrei [yahud], vero? E quanti ebrei ha ucciso la mamma?”
“Così” risponde il maschietto, mostrando la mano aperta.
“Quanti, così?”, insite l’intervistatore, e Muhammad risponde: “Cinque”.
Sollecitata a recitare qualcosa, la bambina dice poi a memoria: “Nel nome di Allah clemente e misericordioso, quando verrà l'ausilio di Allah e la vittoria, e vedrai le genti entrare in massa nella religione di Allah, glorifica il tuo Signore lodandolo e chiedigli perdono: in verità Egli è colui che accetta il pentimento” [Corano, inizio della Sura 110 “L'Ausilio”].
L’intervista si chiude con l’intervistatore che si rivolge alla piccola Dhoha e le chiede: “Vuoi andare dalla mamma?”, e lei risponde: “Sì”.

 
Questa è l'intervista. Non nascondiamo la nostra perplessità sull'uso televisivo dei bambini in ogni società ed in ogni quadrante del pianeta, ma non possiamo che denunciare con forza come sia passata una settimana dalla diffusione della velina israeliana e oggi tutte, ma proprio tutte, le agenzie, i giornali e i siti online ripetono a pappagallo come se fosse una novità quella che è sostanzialmente una vecchia velina dell'istituto di disinformazione strategica israeliana il Memri.
E' una sensazione penosa quella che se ne ricava ma è anche il segnale inquietante dell'influenza delle agenzie israeliane e della scarsa indipendenza etica e professionale dell'informazione in Italia. Una notizia vecchia di una settimana è una notizia vecchia anche se la mandano gli israeliani. E' così o così dovrebbe essere in tutte le redazioni.
Adesso si capisce perchè sparano a cannonate mediatiche contro ogni manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese. Ma non ci hanno intimidito fino ad oggi nè ci faremo intimidire in futuro.