Lettere alla Stampa sull'articolo di Fabio Galvano 28/03/2007
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                                                                                        27/03/2007


 Complimenti al vostro giornale, in due giorni due servizi indecenti a Israele, unica democrazia in Medio Oriente, unico Stato sovrano a cui non è riconosciuto il diritto di esistere dalla maggior parte del mondo arabo (palestinesi inclusi).

Mi ha soprattutto indignato la falsità dell'articolo di Fabio Galvano sul giornale di oggi in cui si sottolinea che il cecchino avrebbe mirato deliberatamente al pacifista e ai bambini. Non sapendo o fingendo di non sapere che la strategia palestinese è coinvolgere i civili meglio se in tenera età.

Con profondo disagio Vis crivo queste righe perché da sempre LA STAMPA è il mio giornale ma non potrò continuare a leggerla per non diventare complice della criminalizzazione di uno Stato, Israele, in cui i diritti umani sono ai primi posti nella scala dei valori.

Distinti saluti

Maria Toller

Perfino in un processo contro un boss mafioso, il pubblico ministero ha il dovere di cercare anche le prove a favore dell'accusato.
Nell'articolo del signor Galvano invece, tutti i fatti pro-Israele vengono accuratamente omessi, una disinformazione degna di Stalin (e in-degna della professione di giornalista).
Perchè il risultato finale che si vuole raggiungere è l'odio del lettore verso israele.
Ma naturalmente il giornalista non può essere accusato di antisemitismo.
Che colpa ne ha lui se il suo essere "progressista" ha come risultato quello di fomentare l'odio verso israele?
Però mi chiedo se questa è anche la linea editoriale del giornale in cui lavora.
lettera firmata

G.le redazione della Stampa,

sono un vostro lettore che scrive questa lettera per criticare un articolo
che riporta con molta scorrettezza alcune informazioni. L'articolo è del 27
marzo 2007, l'autore è Fabio Galvano e si trova a pag. 19.
Perché l'autore non ha scritto che il soldato è stato condannato in Israele
per omicidio preterintenzionale?
Perché l'articolo non ha scritto che era in corso una vera e propria
battaglia quando il militante è stato ucciso? Il vostro giornale non può
raccontare cosi tante inesattezze: se non conoscevo la storia di questo
sfortunato ragazzo avrei creduto leggendo il pezzo che i militari israeliani
uccidono deliberatamente bambini palestinesi e militanti inglesi. Questa a
mio avviso è pura e semplice disinformazione. Una distorsione dei fatti che
mai mi sarei aspettato leggere da una testata che ho sempre considerato
autorevole come "La Stampa".

Cordiali saluti
lettera firmata