Nella giornata mondiale della lotta contro la tubercolosi 27/03/2007
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24/03/2007

Nella Giornata mondiale dedicata alla lotta contro la tubercolosi sento la responsabilità morale di ricordare. Ho letto oggi sui quotidiani descrizioni di questa malattia, numeri di malati e di morti a causa del tremendo male che si credeva debellato e che invece torna a mietere vittime. E non posso non pensare ai poveri innocenti che sono stati usati come cavie per scoprire il vaccino contro la tubercolosi.
Non so quanti sappiano che durante il nazi-fascismo un certi dottor Kurt Heissmeyer usava bacilli tubercolotici vivi che immetteva nel corpo di persone sane, dopo aver praticato un taglio a X sotto alla ascella.
Non so quanti sappiano che il dottor Heissmeyer fece morire un numero imprecisato di adulti, uomini e donne, perchè infettati si ammalarono tutti di tubercolosi e morirono.
Ma, soprattutto, non so chi sappia che Heissmeyer con altri medici e patologi, carnefici quanto lui, ebbe il coraggio di infettare 20 bambini scelti con inganno dal diabolico Mengele nella Baracca 11 di Birkenau e mandati a Neuengamme vicino ad Amburgo. E qui cominciò la tortura: i bambini si ammalarono tutti di tubercolosi. Ma non di tubercolosi moriranno....
A loro, alla loro innocenza, alla vita che è stata loro negata, ai 20 bambini ebrei di Bullenhuser Damm vorrei venisse dedicata la giornata mondiale della lotta contro la tubercolosi.
Maria Pia Bernicchia