In riferimento al vostro commento sull'articolo di Franco Cardini pubblicato su "Avvenire" lo scorso 14 febbraio, vorrei osservare che non mi pare corretto il vostro punto di vista sia sul giudizio espresso da Cardini sul libro "Pasque di sangue", sia sulla persona di Cardini stesso, che più volte ho seguito durante alcune sue rare apparizioni in televisione, durante le quali i suoi interventi, se li avete sempre seguiti con attenzione, sono sempre stati di estrema correttezza e obiettività e non certo filo-islamici, antisraeliani o antiamericani: mi chiedo se stiamo parlando della stessa persona!
Le sue sono le opinioni di uno storico di professione, che semplicemente apprezza chi, nella ricerca della verità storica, appunto, a volte purtroppo incappa anche in episodi poco edificanti per l'uomo, in generale, e per chi condivide la stessa fede ed appartiene allo stesso popolo, in particolare.
Io mi riconosco nella fede cattolica e seguo il magistero del Papa, ma non mi devo assolutamente permettere di cedere alla rabbia o, peggio, di pretendere delle scuse pubbliche se qualcuno scrive dei testi storici sulla inquisizione. Fanno parte, questi ultimi come quelli riferiti dal libro così osteggiato, di errori gravissimi che purtroppo fanno perdere dignità non tanto ai cristiani o agli ebrei, ma all'uomo in generale.
Scagliarsi vergognosamente, come invece sta accadendo, contro tali testi non aiuta la ricerca della verità, che è la sola preoccupazione che ci deve muovere in questi casi.