Gerusalemme araba, l'agonia di un sogno 12/01/2007
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Una lettera inviata al Manifesto:

Egregia Redazione l'articolo di Michele Giorgio in oggetto meriterebbe un premio per l'umorismo involontario.
La gente trova lavoro per mantenere dignitosamente la propria famiglia, i poveri ricevono i necessari sussidi, si aprono scuole con insegnanti ben pagati e quindi motivati ad insegnare bene, l'assistenza sanitaria e' per tutti.....e che fa il vostro eroe della penna in sedicesimo? Si lamenta, il povero, che la gente sta bene e non trova il tempo di darsi al terrorismo e a sprecare tempo in manifestazioni finto pacifiste ed affini e dimentica cosi il problema principe di ogni palestinese: dare addosso agli israeliani, preferendo cio' che in ogni luogo gente avvertita e normale preferisce: allevare una generazione nuova nella certezza del lavoro della scuola delle cure.....
Il vostro eroe biasimando tutto cio'  si situa fuori dal contesto civile quotidiano: auspica non il benessere ma la poverta' per gli arabi di Gerusalemme e lamenta che nessun paese arabo viene in soccorso di chi...sta bene.
Verrebbe da ridere se il Vostro non facesse piangere per il suo odio israeliano talmente radicato da non fargli neppure avvertire le grossolane contraddizioni di cio' che scrive.
lettera firmata