Craxi, Arafat, Abu Ababs e la vittima Leon Klinghoffer 10/01/2006
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Una lettera inviata a Sergio Romano, al Corriere della Sera:
Romano: lei pensa che Craxi abbia fatto bene a prendere la parte di assassini e terroristi e fare uno sgarbo agli americani. Pretende che con una nave crociera presa in ostaggio da terroristi, un cittadino americano barbarmente trucidato, il governo italiano incapace di fare alcunche' contro i terroristi se non assecondarli, dar loro protezione e aiutarli a fuggire, gli americani sprecassero tempo e elemento della sorpresa per chiedere (se poi e' veramente andata cosi' come lei dice) agli italiani se potevano entrare nello spazio aereo di Sigonella, dopo che tra l' altro terroristi palestinesi avevano violato ben peggio con beneplacito italiano. Romano, una volta per tutte, Sigonella andra' negli annali di storia come un' infamia, dove un paese occidentale per pura vigliaccheria si e' calato le braghe davanti ad Arafat e Abu Abbas per paura che colpissero l' Italia col terrorismo e fatto uno sgarbo ad un paese alleato (non sto a ricordarle di quanto l' Italia dovrebbe esser grata agli invisi cattivi americani che tanto so che sarebbe parlare al muro, e non ci venga a dire che lei ama gli Stati Uniti, che li conosce bene e che sua figlia studia li', che lei degli stati Uniti ama solo i nemici)  consci del fatto che gli Stati Uniti non avrebbero mai ripagato l' Italia neanche con la stessa moneta. Abu Abbas ha conosciuto il carcere per le sue malefatte (ha palesemente scelto il protettore sbagliato), mentre a Craxi (fuggitivo dalla giustizia) e ad Arafat vengono intitolate strade e difesi da tutti gli imbelli che ricordano il calarsi delle brache come una vittoria sugli Stati Uniti.
 
Emanuela Prister
Dallas Texas