Lettere a Barbara Spinelli 18/12/2006
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Di seguito, due lettere inviate a Barbara Spinelli in seguito all'articolo "Palestina terapia d'urgenza", pubblicato il 17 dicembre 2006:

Leggendo l'editoriale di barbara spinelli del 16 dicembre sono trasalito un'infinità di volte.
Fa rabbia soprattutto la lettura ideologica della realtà che ci viene propinata.
Mi spiego: il teorema-delirio è: "la violenza degli altri è una reazione alle nostre azioni".
Di questa idea preconcetta Barbara Spinelli cerca nelle cose sempre ciò che lo conferma e rimuove freudianamente ciò che lo smentisce.
Per cui, per esempio, i comportamenti del mondo arabo sono sempre e soltanto spiegati con la politica occidentale, di Bush o di Israele.
Mai che dipendano, che so, anche dalla cultura del mondo arabo e dall'antisemitismo (vedi l'articolo di Ayaan Hirsi Ali sul Corriere) che in esso è presente.
La ostinata negazione di parte importante del mondo arabo al riconoscimento del diritto all'esistenza di Israele è di certo colpa di Israele, di chi se no?
Arrivando fino al paradosso che, se Ahmadinejad minaccia di distruzione Israele, la causa va cercata nelle azioni di Israele.
Sarebbe come a dire che la causa dell'odio nazista nei confronti degli ebrei va cercata negli ebrei.
Questa visione sistemica unidirezionale legge la realtà sempre da una parte sola, e trova la causa di tutto sempre da una parte sola, e dà la colpa sempre a una parte sola.
Arrivando al risultato di sollevare dalla colpa le ideologie dell'odio e a processare coloro che ne sono le vittime.
lettera firmata

Caro Direttore,

 

 

c’è un’anonima che scrive sul suo stimato giornale, la quale oggi ha scritto che Israele sarebbe stato in prima fila nelle guerre degli Stati Uniti in Medio Oriente.

 

 

E poi ne ha concluso che Israele deve fare harkiri per il suo proprio bene, in questo aiutato dall’Europa che –secondo questa qui- dovrebbe “pensare l’impensabile”. Immagino che l’impensabile sarebbe quello che l’anonima pensa (accade …), e cioè che Israele dovrebbe essere sacrificato dall’Europa alla sua trionfante alleanza con l’Islam.

 

 

Ma, secondo Lei, egregio Direttore, quando Israele è stato in prima fila nelle guerre degli Stati Uniti? Dove? Mi sono addormentato? Oppure l’anonima gioca a farci fessi tutti quanti?

 

 

Noi stiamo con Israele: se l’Italia sta –come sta- contro Israele è perchè un governo illegale, minoritario e privo di consenso popolare, gioca a fare il nazista; magari  perché si ritrova benissimo nelle vignette di Forattini invece che nella realtà.

 

 

E noi tra l’Italia anti-israeliana e anti-sionista e Israele, preferiamo Israele. Se l’Eurabia è contro Israele, noi siamo contro l’Eurabia.

 

 

Ah: va da sé: stiamo con gli Stati Uniti, sempre.

 

 

Dica l’indicibile alla gloriosa testa di anonima, e poi se crede ci dica chi è.

 

 

 

Cari saluti.

 

Dante Salmè