Incubo Americano o siriano ? 10/12/2006
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Copia di lettera inviata alla STAMPA

Caro Direttore,

 

la Stampa di ieri aveva un lungo articolo intitolato a lettere cubitali “L’Inferno Americano”. Leggo con curiosità l’articolo e scopro che forse stavo leggendo un’altra cosa, non l’articolo intitolato “L’Inferno Americano”; lo rileggo, per vedere se avevo capito bene. Scopro che, anche questa volta, sembrava avessi capito: c’era la storia di un disgraziato con doppio passaporto canadese e siriano che viene fermato su richiesta del Canada mentre transita in un aeroporto degli Stati Uniti. Viene trattenuto 12 giorni e poi viene spedito, su richiesta del Canada, che non lo vuole, in Siria. Qui passa un anno di carcere prima di essere liberato: viene cioè incarcerato e  torturato dai siriani.

 

Direttore, scusi la mia pochezza umana e giornalistica: ma l’inferno americano dov’è? Io vedo un inferno siriano, non Le pare? O forse titolare “Inferno Siriano” avrebbe fatto troppo male al suo caro ministro degli esteri D’Alema tutto impegnato a intrallazzare con Siria e Iran e terroristi del seguito, con cui va volentieri sottobraccio?

 

Se era perché non voleva dare un dispiacere a D’alema, La comprendo: tutti teniamo famiglia. Ma se consente Le passo un suggerimento: guardi che il genio D’Alema è un abbonato agli insuccessi e alla sfiga che di solito perseguita gli idioti presuntuosi.

 

Che facciamo, Direttore? Gli ufficiali del Minculpop?

 

Guardi, facciamo così: mi assuma al posto di quel titolista: a metà stipendio Le assicuro molte brutte figure in meno

Cari saluti

 

Dante Salmè