Ho letto stralcio della intervista allo storico Tom Segev che conosco
per aver letto aver letto il Suo splendido libro "il settimo
milione".
Vorrei esprimere il mio parere circa la Sua affermazione su una tregua
di dieci anni che permetterebbe il "vivere tranquilli" accanto ad Hamas
e i Palestinesi.
Perche' allora non cinquant'anni visto che
hanno anche proposto un cosi' piu' lungo tempo?
Credo che dopo
cinquant'otto anni dalla nascita dello Stato d'Israele, non si puo' piu' giocare sul riconoscimento o meno perche' non credo ci possa
essere qualcheduno che debba con la prepotenza ed il terrorismo imporre
il non riconoscimento o tanto menola distruzione di Codesto Stato. Israele e' una Nazione " A SE' ", Israele esiste non perche' ci sia
qualcuno che l'ha riconosciuto ed altri no, ma perche' ISRAELE ESISTE
UGUALMENTE e questa e' la realta'.
Voglio ricordare con il mio piu' che
modesto parere che la tregua o "HUDNA", non e' null'altro che il modo
piu infame per permettere un riequilibrio del rapporto di forza per
potere alla fine attaccare a tradimento interrompendo anche se
necessario il piu' o meno lungo periodo di tregua concordata.
Ricordo
infine di avere letto su Israele.net, la cinica gioia beffarda di un
comandante di Hamas alla vista di un uomo che fuggiva col proprio
figlioletto da una casa appena colpita da un kassam nella citta' di
Sderot.
Personalmente penso che nessuno nel mondo puo' arrogarsi il
diritto di imporre un "DIKTAT" sulla esistenza di Israele per il semplice fatto che Israele C'E'.
lettera firmata