Omicidio Gemayel: le accuse del padre e di Walid Jumblat e le dietrologie della stampa benpensante 23/11/2006
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Spettabile Redazione,

con riferimento all'omicidio del Ministro cristiano maronita Pierre
Gemayel, membro del Governo libanese assassinato martedì scorso in un
agguato, il padre ha commentato: «mio figlio (è stato) ucciso dai
siriani». A sua volta il leader druso Walid Jumblat, dopo aver messo
l'opinione pubblica in guardia contro il rischio di nuovi attentati, ha
affermato: «la Siria è dietro questo crimine perché non vuole un Libano
libero e indipendente. Potrebbero uccidere altri rappresentanti del
governo o del parlamento» (da “La Stampa” online in data odierna).
Domanda: anche il padre di Gemayel e Walid Jumblat sono agenti del
Mossad che cercano di intorbidire le acque, sviando così l'attenzione
del mondo dalle responsabilità degli odiosi sionisti, i quali mirano a
destabilizzare il Libano per farne ricadere la colpa su quell'agnellino
del figlio di Assad? Al Ministro D'Alema (così deferente verso gli
Hezbollah), al “Manifesto”, a “Liberazione”, a “L'Unità” ed a tutta la
stampa benpensante l'ardua sentenza.

Molti cordiali saluti
Luigi Prato, Sassari