La sindrome dello specchio 20/09/2006
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Quando ai musulmani si mostra il ridicolo, o meglio il grottesco, dei loro martiri che dopo avere ucciso e mutilato decine e centinaia di persone pensano di andare in paradiso ed avere diritto alle 77 vergini, e questo lo si fa con una vignetta diventata ormai famosa, loro, i musulmani, si incazzano: state deridendo la nostra fede. Quando ai musulmani si rimprovera l'uso improprio della religione per giustificare massacri e guerre, come aveva fatto Benedetto XVI nel suo discorso di Regensburg, i musulmani si incazzano: state offendendo la nostra fede. Gente, é ora di dire ai musulmani : guardate che chi si deve incazzare siamo noi perché state offendendo la nostra intelligenza. Siete come dei macachi che quando si offre loro uno specchietto si incazzano alla vista delle loro stesse sembianze . Forse si trovano brutti. Quanto a noi non lasciamoci intimidire dalle manifestazioni montate dai musulmani, loro sono nel torto: ricordiamoci che sono loro che hanno fatto saltare le due torri uccidendo migliaia di persone; sono loro che hanno disseminato di cadaveri i paesi del medio oriente, dell'Irak e dell'Afganistan uccidendo indiscriminatamente grandi e piccini, soldati e civili, turisti e gente del posto. E lo hanno fatto invocando a giustificativa la loro religione. Bene, visto che i morti sono quelli dalla nostra parte, abbiamo non solo il diritto ma il dovere di dare un basta! di dire e far capire a questi buzzurri che una fede che si appoggia alla forza, alla violenza ai massacri e agli omicidi non é vera fede . È solo la distorsione di una fede fatta ad arte da chi ha interessi egemonici che con la religione non hanno nulla a che vedere. E dobbiamo essere decisi a sostenere le nostre argomentazioni anche con l'uso della forza se questo fosse necessario. Questo si fa ancor piú necessario e urgente nella misura in cui l'Iran si sta avvicinando alla bomba atomica. Sarebbe bene che questa corsa fosse interrotta anche a costo di sacrifici. Ne va della sopravvivenza del mondo civile che abbiamo costruito. E non lasciamo che sia solo Israele a fare la parte sporca del processo. Per concludere vorrei ricordare una frase di Golda Meir : per ogni civiltá arriva sempre il giorno in cui bisogna scendere a compromessi coi propri valori. Ecco non cerchiamo nei nostri valori la scusa per essere codardi ma se necessario passiamo sopra di essi. Ne va della nostra stessa sopravvivenza.
lettera firmata