Come la mettiamo ? Fassino e D'Alema disegnano politiche ben diverse 31/08/2006
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Spett. Redazione di I.C.
 
al " coro adulatorio" che con sottile ironia il Professor Giorgio Israel definisce le tanti voci che incensano in questi giorni la persona del ministro D'Alema si é aggiunto ieri un solista di tutto rispetto: l'on. Fassino. In una intervista apparsa ieri su Tgcom di Liquori niente da eccepire nella prima parte: confermata la sua piena amicizia e solidarietà per Israele peraltro già espresse con convinzione nell'ultimo convegno " Israele e la Sinistra", riconosciuta con estrema sincerità una certa avversione delle sinistre nei confronti dello Stato Ebraico: comunque pochissima tra i DS, poca tra le ali più radicali e  manifestato il suo impegno per appianare per il futuro tali dissidi, chiarito infine con estrema acutezza che in medio-oriente é in gioco non tanto la sicurezza quanto la sopravvivenza di Israele, seguono alcune sbandate ed uscite di strada di certo causate non per imperizia nella guida ma per un comprensibile e traditore riverbero: l'Unione e il suo Governo.
Il dire che anche D'Alema é sulle sue stesse posizioni nei confornti di Israele, che solo grazie alla sua abilità diplomatica finalmente una Europa forte e non subalterna agli Stati Uniti porterà il vessillo della pace in quella tormentata regione e che come successo per i movimenti terroristici dell'IRA e dell'ETA anche gli Hetzbollah troveranno anche se faticosamente e con il tempo un solco democratico, vi é qualcosa che non convince: on. Fassino come la mettiamo su certe sue affermazioni dopo l'impietoso quadro fatto dal Professor Israel sulla persona del suo amico D'Alema?
 
Cordiali saluti