Una lettera a Ernesto Galli della Loggia 23/08/2006
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Chiarissimo Professor Galli della Loggia,
 
faccio riferimento al Suo ultimo articolo apparso sul Corriere della Sera: nella sua acuta analisi sui ricorrenti e abusati termini con i quali i soloni del nostro tempo vorrebbero dare ordine al " ginepraio" in cui é inviluppato il Medio Oriente: " pace giusta" e "sicurezza di Israele" e sul chiedersi e sul chiedere del loro significato e della loro pratica definizione, credo abbia messo gli stessi soloni nella condizione, per usare una espressione manzoniana circa lo stato d'animo di Don Abbondio di fronte all'Innominato, " di trovarsi come dei pulcini nei artigli di un falco". Non da meno arguto ed ironico e quindi degno della maieutica socratica è quel suo domandarsi e domandare chiarimenti sui limiti e  sui confini " matematici" di "sproporzianato" usato da altri soloni per definire l'attacco di Israele dopo l'ultima e proditoria offesa  ed il suo opposto " proporzionato": nel primo caso, trattandosi di una "forza di reazione " forse l'avranno misurata mediante  un " dinamometro ulivista". Ritornando ora, perdoni le digressioni, in modo più consono e decisamente più serio al "nocciolo" della questione, dubito che il mondo politico, nonostante il Suo nobile appello alla morale ed  alla decenza per passare dalle parole ai fatti dando così alle prime un significato concreto e una giusta valenza sia, per rimanere in ambito filosofico, una mera utopia. Ovviamente, l'augurio é che io possa sbagliarmi e che le Sue parole di incitamento e di sprone possano giungere a buon fine.
Con stima ed amicizia, cordiali saluti
 
 
Giuseppe Casarini-Binasco (MI)