Una lettera a Furio colombo 15/08/2006
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Sono molto grato a Furio Colombo per avere scritto l'articolo apparso oggi sul vostro giornale. Pochi giornalisti hanno il coraggio di individuare così bene la situazione che ci attanaglia tutti in Europa, solo perché europei. Non conta essere ebrei o cristiani, neppure essere mussulmani é garanzia di sopravvivenza (se colpiti vanno direttamente in paradiso, loro!). Purtroppo siamo tutti in guerra, in una guerra dichiarata l'11 settembre, e da Bush subito riconosciuta come tale (una guerra che durerà 30 anni, ebbe a dire, in una delle rare dichiarazioni purtroppo condivisibili). Basta leggere quel che si dice in certe moschee per rendersi conto di che cosa vogliono, ("dalla Spagna all'Irak", oggi, al posto di "prima Costantinopoli e poi Roma") E temo che la fine di questa guerra, così come si é risolta, non sarà portatrice di vera pace, ma di ulteriori lutti. Gli sciiti, come l'esperienza insegna, si esalteranno ancor di più, e faranno tremare anche quei regimi loro avversari, e che il mondo tutto (di destra e di sinistra) ha negli anni accettato ciecamente. Ma ora é tardi per farli cadere, perché solo il fondamentalismo più retrogrado é pronto a sostituirli. E sì che andrebbero davvero sostituiti! Intanto, come ben riconosce Colombo, tanti cronisti e fotografi sul posto, pur potendo cogliere ogni genere di episodi di guerra, come sempre orribili, hanno pensato bene di cedere ai ricatti ricorrendo a falsi e fotomontaggi, spesso intruppati dall'intelligence di Hezbollah. Ma ce n'era bisogno? Come sono scesi in basso. Lo pagheremo tutti. Emanuel Segre Amar