Una domanda lasciata senza risposta 10/08/2006
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Cari amici,

 

Ho una piccola pistola in mano, mi sto nascondendo dietro mio figlio.

Sto cercando, sparando con la “ piccola” pistola che ho in mano, di uccidere tuo figlio.

Tu sei lontano, hai in mano un fucile di grosso calibro.

Sei cosciente che se mi spari, quasi sicuramente potrai essere responsabile della morte di mio figlio, un bambino dolce ed innocente.

A questo punto hai due possibilità.

La prima: permettermi di riuscire ad uccidere tuo figlio, un figlio, che come ogni genitore amiamo più della nostra stessa vita.

La seconda: spararmi, salvando così la vita a tuo figlio, ma… sapendo che molto probabilmente ucciderai il mio di figlio.

La domanda?

 TU CHE COSA FARESTI ?

 

 

Ho fatto questa domanda al mio farmacista, poi al giornalaio dell’edicola dove mi servo da anni, ho posto la stessa domanda al titolare del bar vicino al mio negozio ed anche alle mie commesse.

 Non mi sono arreso, ho telefonato a persone che so essere molto attente agli eventi che accadono nel nostro mondo, ho inviato e.mail, ma nessuno mi ha, o forse non ha voluto rispondermi.

 

Ti prego, se puoi rispondimi tu.

 

P.S. negli anni 70, il Primo Ministro Israeliano Sig.ra Golda Meir, fece questa affermazione:

“ Potremo, un giorno perdonarvi per i figli che ci avete ucciso, certamente non vi potremo mai perdonare per averci costretto ad uccidere i vostri”

 

                                                                                                           Cordialmente

                                                                                                        Settimio Di Porto