Una lettera da Israele 28/07/2006
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L'altra sera, dopo un esame che non so come sia andato, sono uscita e sono andata in centro città. Non sapevo nulla di ciò che durante il giorno stesso stava succedendo a Nord. Poi sento dire che due soldati sono stati rapiti. La cosa a dire il vero non mi shokka più di tanto, in quanto questi due soldati sono gli ultimi di una serie di persone rapite nelle ultime settimane. Però decido di fermarmi in un internet caffe per controllare cosa succede. Finalmente riesco a parlare con un paio di amici che mi dicono che siamo sull'orlo della guerra.
Il giorno dopo sono rimasta ad ascoltare tutto il giorno la radio, senza capire se fossimo in guerra, o ancora sull'orlo. Solo a sera sento dire in radio, che eravamo già al secondo giorno di guerra. Decine, forse centinaia di missili sono stati lanciati al nord di israele. La mia preoccupazione comincia a crescere, in quanto io ho amici che vivono al nord. Aspetto notizie dai miei amici, che non arrivano. Mando sms, e continuo a seguire la radio, per sentire qualunque notizia su morti.

Solo più tardi, in serata, sono riuscita a vedere online il tg italiano. Devo dire che sono rimasta senza parole, in quanto la colpa continua ( nonostante i fatti) ad essere attribuita agli israeliani. Due soldati rapiti (ultimi di una lista che va avanti da qualche tempo) e altri sette uccisi. Ovviamente nessuno si ferma ad affermare che i libanesi possano avere torto marcio, e che forse se è scoppiato tutto questo casino è solo colpa loro. Ovviamente nessuno si ferma a pensare che uccidere e rapire dei soldati di un paese è un chiaro atto di guerra. Ovviamente il dito viene solo puntato su Israele. Vengono fatti accenni lampo agli attacchi di missili in israele, e fatte vedere solo immagini di israele che reagisce. Dieci minuti di servizi che mostrao solo gli attacchi che israele ha sferrato, come risposta a ciò che succede qui. E dieci secondi a mostrare che qualche razzo è stato lanciato. La proporzione è questa, nelle televisioni italiane, ed io, da italiana, me ne vergogno

Mi vergogno di come vengano presentati i fatti, sempre innegabilmente a sfavore di israele. Questo succede da troppo tempo. Mi vergogno del nostro governo, il quale con il suo atteggiamento, non fa altro che appoggiare i terroristi, dando loro forza politica. Forse Prodi ed il suo governo non si rendono conto che tutte queste condanne da loro fatte sono unilaterali. Sempre e solo a condannare israele. Ricordo l'ultima volta che sono stata a casa: c'è stato un attentato a Tel aviv. Io mi preoccupai parecchio, e cominciai subito a chiamare ed informarmi se qualcuno tra i miei amici si trovasse lì. Se qualcuno dei miei amici ( persone reali, e non numeri) fosse rimasto ferito o adirittura ucciso. Fortunatamente ebbi conferma che nessuno di loro fosse lì al momento dell'attentato. Ma poi, il giorno dopo mi dovetti vergognare per l'ennesima volta, per la dichiarazione di un deputato di sinistra, che disse che i palestinesi hanno il diritto di difendersi con ogni mezzo. Persino con attentati. Questo quando il governo di Prodi era stato appena eletto. Potessi, io oggi denuncerei il governo italiano, per incitamento alla violenza. Violenza nei confronti di un popolo che vuole solo riuscire a vivere una vita normale. Una vita in cui non si sentano rapimenti di civili da parte di arabi tutte le settimane. Una vita in cui si possa prendere un autobus senza pensarci due volte. Non potendo permettermi di denunciare il governo italiano, queste sono le mie parole....ed è giusto che israele adesso non si fermi fino al raggiungimento di un cambiamento.

lettera firmata