La legittima difesa di Israele dai terroristi 13/07/2006
Autore: Angelo Pezzana
Da LIBERO del 13 luglio 2006:

Altri due soldati rapiti dagli Hezbollah, mentre il caporale Ghilad è ancora nelle mani dei suoi carcerieri. Un' azione che «mette in crisi la stabilità regionale e va contro gli interessi degli israeliani e dei libanesi» ha detto ieri da Parigi il segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice, accusando Damasco di «una responsabilità speciale» in quanto è avvenuto alla frontiera libanese con Israele, dopo che Olmert ha ordinato di reagire militarmente all'offensiva. Il leader di Hezbollah, Sheikh Hassan Nasrallah, ha detto che l'obiettivo della cattura dei soldati israeliani è la liberazione di detenuti in Israele. Quando i terroristi di Hamas hanno rapito il soldato Ghilad chiedendo in cambio il rilascio di «donne e bambini palestinesi prigionieri in Israele», siamo stati sommersi da appelli umanitari che sostenevano la richiesta del governo terrorista. Donne e bambini in una prigione israeliana, che vergogna! Nessuno però si è chiesto per quale reato queste donne sono detenute. Perché nella prigione femminile di Neveh Tirza ci sia Ahlan Tanimi, che fece esplodere la pizzeria Sbarro a Gerusalemme uccidendo 16 innocenti. Fra le stesse mura è rinchiusa Kahira Sa'di, madre di quattro figli, che accompagnò un terrorista nella centrale via King George dove fece saltare in aria tre passanti. Orgogliosa di quanto aveva fatto, si disse pronta a rifarlo di nuovo. Poi c'è Hanady Jaradats, che fece una strage al ristorante Maxim di Haifa uccidendo 21 persone. E così via, se si raccontassero i motivi per i quali nelle prigioni israeliane oltre a terroristi di sesso maschile ce ne sono anche al femminile, ne sapremmo di più per esprimere una valutazione equilibrata. Peccato che di queste storie non ci sia traccia nei nostri giornali. Mentre scriviamo Israele viene attaccata dal Libano al confine nord, sette suoi soldati vengono uccisi e due rapiti, piovono missiliela gente correaripararsi nei rifugi. Una azione programmata e compiuta senza alcuna ragione. Il confine era relativamentetranquillo, le milizieHezbollah stavano da una parte, Tzahal dall'altra. E' stato quindi un attacco con un chiaro obiettivo strategico. Coinvolgere lo Stato ebraico a nord mentre è impegnato a sud con Hamas, che uccide e rapisce soldati israeliani come gli Hezbollah, e in più lancia missili sulle città di confine. Se il primo ministro Olmert dichiara che Israele è stata attaccata dal Libano, uno Stato sovrano, e che la risposta non potrà non tenerne conto, che fa l'Onu? Kofi Annan distribuisce in parti uguali colpe e responsabilità. Questo è inaccettabile, nessun governo democratico occidentale dovrebbe avere il minimo dubbio da che parte schierarsi. E poi finiamola di assolvere il popolo palestinese come se fosse innocente. Il governo di Hamas l'hanno votato loro, sono loro ad aver mandato all'opposizione Abu Mazen, con il quale Israele stava, seppur con fatica, riallacciando i fili di un accordo. Diciamo di più, l'opzione "due popoli due stati" non è mai stato l'obiettivo da raggiungere, è lo Stato d'Israele che vogliono distruggere per impadronirsene . E Israele dovrebbe acconsentire, dovrebbe trattare, in nome di uno Stato multietnico che ne cancellerà l'indipendenza, riducendolo ad un ennesimo staterello musulmano del quale proprio non si sente la mancanza. Chi ha a cuore libertà e democrazia alzi la voce. Essere equivicini è oggi una scelta criminale.ltri due soldati rapiti dagli Hezbollah, mentre il caporale Ghilad è ancora nelle mani dei suoi carcerieri. Un' azione che «mette in crisi la stabilità regionale e va contro gli interessi degli israeliani e dei libanesi» ha detto ieri da Parigi il segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice, accusando Damasco di «una responsabilità speciale» in quanto è avvenuto alla frontiera libanese con Israele, dopo che Olmert ha ordinato di reagire militarmente all'offensiva. Il leader di Hezbollah, Sheikh Hassan Nasrallah, ha detto che l'obiettivo della cattura dei soldati israeliani è la liberazione di detenuti in Israele. Quando i terroristi di Hamas hanno rapito il soldato Ghilad chiedendo in cambio il rilascio di «donne e bambini palestinesi prigionieri in Israele», siamo stati sommersi da appelli umanitari che sostenevano la richiesta del governo terrorista. Donne e bambini in una prigione israeliana, che vergogna! Nessuno però si è chiesto per quale reato queste donne sono detenute. Perché nella prigione femminile di Neveh Tirza ci sia Ahlan Tanimi, che fece esplodere la pizzeria Sbarro a Gerusalemme uccidendo 16 innocenti. Fra le stesse mura è rinchiusa Kahira Sa'di, madre di quattro figli, che accompagnò un terrorista nella centrale via King George dove fece saltare in aria tre passanti. Orgogliosa di quanto aveva fatto, si disse pronta a rifarlo di nuovo. Poi c'è Hanady Jaradats, che fece una strage al ristorante Maxim di Haifa uccidendo 21 persone. E così via, se si raccontassero i motivi per i quali nelle prigioni israeliane oltre a terroristi di sesso maschile ce ne sono anche al femminile, ne sapremmo di più per esprimere una valutazione equilibrata. Peccato che di queste storie non ci sia traccia nei nostri giornali. Mentre scriviamo Israele viene attaccata dal Libano al confine nord, sette suoi soldati vengono uccisi e due rapiti, piovono missiliela gente correaripararsi nei rifugi. Una azione programmata e compiuta senza alcuna ragione. Il confine era relativamentetranquillo, le milizieHezbollah stavano da una parte, Tzahal dall'altra. E' stato quindi un attacco con un chiaro obiettivo strategico. Coinvolgere lo Stato ebraico a nord mentre è impegnato a sud con Hamas, che uccide e rapisce soldati israeliani come gli Hezbollah, e in più lancia missili sulle città di confine. Se il primo ministro Olmert dichiara che Israele è stata attaccata dal Libano, uno Stato sovrano, e che la risposta non potrà non tenerne conto, che fa l'Onu? Kofi Annan distribuisce in parti uguali colpe e responsabilità. Questo è inaccettabile, nessun governo democratico occidentale dovrebbe avere il minimo dubbio da che parte schierarsi. E poi finiamola di assolvere il popolo palestinese come se fosse innocente. Il governo di Hamas l'hanno votato loro, sono loro ad aver mandato all'opposizione Abu Mazen, con il quale Israele stava, seppur con fatica, riallacciando i fili di un accordo. Diciamo di più, l'opzione "due popoli due stati" non è mai stato l'obiettivo da raggiungere, è lo Stato d'Israele che vogliono distruggere per impadronirsene . E Israele dovrebbe acconsentire, dovrebbe trattare, in nome di uno Stato multietnico che ne cancellerà l'indipendenza, riducendolo ad un ennesimo staterello musulmano del quale proprio non si sente la mancanza. Chi ha a cuore libertà e democrazia alzi la voce. Essere equivicini è oggi una scelta criminale.