Che strana l'Italia, nessuno parla mai dei razzi di Hamas 08/07/2006
Autore: Angelo Pezzana
Secondo il nostro ministro degli esteri Massimo D’Alema, Israele " fa un uso sproporzionato " della propria forza. Detto con altre parole, Israele dovrebbe lasciar bombardare quotidianamente le proprie città dai terroristi di Hamas mandando comunicati di protesta all’Onu oppure all’Unione europea. Come fa uno Stato a garantire la sicurezza dei propri cittadini se non manu militari ? Invece di chiedersi come fare a neutralizzare i terroristi palestinesi, senza i cui attacchi non ci sarebbe nessuna azione da parte di Israele, D'Alema rivolge il suo rimprovero a quest’ultimo che non ha altra colpa se non quella di difendersi. Ed è in buona compagnia. La stessa operazione la fanno i media. Il TG1 di ieri mattina arriva a dire da studio " ha perso la vita un soldato israeliano, forse colpito da fuoco amico", così, tanto per escludere responsabilità altrui. Televideo, altra fonte di informazione sempre schierata dalla parte palestinese, non dice mai perché Tzahal è entrato con in tank nel nord della Striscia di Gaza, cita invece l’ "offensiva israeliana" e tanto basta per indicare al telespettatore chi è il cattivo. Gaza poi, è "già da ieri duramente colpita", mai dire che Israele vuole distruggere le basi di lancio dei missili Kassam, pronti per essere lanciati su Sderot e Ashkelon. Su Haniyeh, chiamato per l’occasione presidente palestinese e non capo del governo terrorista di Hamas, Televideo scrive che "ha chiesto l’intervento della comunità internazionale". Igor Man sulla Stampa scrive che su Gaza sta cadendo una "pioggia di sangue", facile indovinare chi sono i sanguinari, ma non è da meno Alberto Stabile che su Repubblica scrive ".. attestati sulle rovine di Dugit,Nissanit, ed Elei Sinai, rovine volute da Sharon per lasciare ai palestinesi soltanto terra bruciata", quando furono proprio i palestinesi di Gaza a distruggere ogni segno della presenza ebraica, persino le sinagoghe vennero rase al suolo. L’uso delle parole è rivelatore, se è palestinese è sempre un villaggio, mentre se è israeliano è un insediamento, così è stata chiamata anche la città di Ashkelon. L’Unità, che sia detto senza offesa è il quotidiano dei DS, dire che è sbilanciata è un eufemismo. Per il giornale del duo Fassino-D’Alema le vittime palestinesi sono sempre "civili", e gli israeliani bombardano tutto quello che capita a tiro, ospedali compresi. Titolo di giovedì " Gaza come una zona di guerra. Missione urgente dell’Onu", dove il richiamo all’Onu contiene già la sentenza, sostenuta da interpretazioni di fantasia, come " l’esercito di Tel Aviv vuole creare la zona cuscinetto modello Libano", poco importa che il governo israeliano abbia spiegato infinite volte che non rioccuperà mai Gaza, che l’unico problema sono le postazioni dei terroristi che vanno sradicate. Sull’Ansa si sprecano i " raid aerei " ed il sito web di Repubblica è ormai un lungo elenco delle colpe israeliane, che brillano fra il silenzio più totale degli atti di terrorismo palestinese. Ancora sulla Stampa di ieri un titolo che sarebbe stato più adatto sul Manifesto: " I miliziani di Hamas contro i carri israeliani, non uscirete vivi dalla palude dei martiri" , come dire Davide contro Golia, gli eroici " miliziani" di Hamas nuovi Davide contro il potente esercito di Israele nella parte di Golia. Purtroppo il gioco funziona. Giornali e Tv possono orientare come vogliono l’opinione pubblica. Prepariamoci ad una dose ancora più massiccia di disinformazione. A quando le manette per chi non canta nel coro ?