Caso Biagi: una testimonianza sul lavoro di editore di Andrea Jarach 05/06/2006
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Egregio direttore,
Leggo l'articolo di Enzo Biagi a pagina 95.
Lo trovo offensivo e assolutamente non veritiero.
Andrea Jarach è l'editore che Enzo Biagi con il suo articolo infanga. Forse Enzo Biagi non conosce Andrea Jarach perchè sbaglia anche a inquadrarlo. Ed è proprio qui che attacco l'articolo e il suo firmatario.
Non si può mettere il nome di Andrea Jarach sotto a quello del giovane Goering, non si possono fare simili accostamenti senza che si ribelli il comune senso del pudore!
Andrea Jarach non ha "sputato sulla Shoah" come già gli disse Moni Ovada in campagna elettorale. ll lavoro di Andrea Jarach è espressione tangibile del suo amore per la "memoria". Il fango che gli è stato buttato addosso con questo articolo poteva essere evitato, bastava cliccare sul sito della casa editrice Proedi www.proedieditore.it o il sito www.proedieditore.it/20bambini o il sito Ponte Azzurro www.ponteazzurro.org e avrebbe subito, signor Biagi, cambiato idea: ad accoglierLa sarebbero venuti avanti dei bambini. Bambini che vivono nella memoria e soprattutto nel cuore di molti giovani italiani grazie al lavoro di Andrea Jarach.
Sono I 20 bambini di Bullenhuser Damm. Uno dei tanti lavori di Andrea Jarach. Lavori che sono non sputi sulla Shoah, ma "carezze".
Maria Pia Bernicchia
Verona