Lettera a Liberazione su un articolo che giustifica la vignetta di Apicella
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Spettabile Redazione;
 

l’articolo firmato da Giusepe Di Lello e Lucio Manisco, apparso su “Liberazione” dello scorso 20 maggio, fornisce una chiara testimonianza del livello di arroganza e strafottenza raggiunto dalla sinistra benpensante. Il succo del ragionamento di quei signori è il seguente: noi scriviamo, noi disegniamo, noi facciamo ironia e nessuno si permetta di criticarci; anzi, ciò che dovrebbe essere occasione di autocritica e di scusa verso terze persone offese (nel caso specifico, le vittime della “soluzione finale”), viene con grande faccia di bronzo utilizzato per formulare nuove accuse contro gli ebrei. Lo sdegno sacrosanto dei rappresentati delle comunità ebraiche viene definito “fuorviante” (che vorrà mai dire?), mentre sarebbe “disdicevole” il silenzio dei rappresentanti medesimi sulla catastrofe che “da più di quattro mesi” incomberebbe sui poveri palestinesi. Per contro non è disdicevole l'assenza di qualsiasi riferimento da parte di “Liberazione” (e ti pareva!), sulle ingenti risorse (che IC ha puntualmente documentato) investite per foraggiare il terrorismo o rapinate da Arafat per i suoi interessi privati, neanche dopo le recentissime rivelazioni di Fuad Shubaki, ex consigliere finanziario del defunto tiranno, il quale ha rivelato che l'ANP ha a suo tempo speso 5 milioni di dollari l'anno per armare Gaza e un milione di dollari, sempre all'anno, per il West Bank, mentre il vecchio dittatore barbuto aveva anche autorizzato un fondo di 125 milioni di dollari per il progetto della Karine A, la nave carica di armi intercettata dalla marina israeliana nel gennaio 2002. Nessun cenno neppure alla notizia (benché riportata dall'agenzia di stampa palestinese Maan) secondo cui il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, è stato scoperto dagli osservatori della Unione Europea al valico di Rafah fra Egitto e la Striscia di Gaza, con una borsa contenente 900.000 euro. Quanti approvvigionamenti per la popolazione civile palestinese si sarebbero potuti acquistare con tutti questi soldi, egregi signori Di Lello e Manisco? No, a lorsignori questi fatti non interessano; a loro interessa solo ripetere l’eterna litania dei “poveri-palestinesi-affamati-dai-perfidi-sionisti” per giustificare i terroristi, alla stessa maniera di Adolf Hitler, quando berciava sulle pretese ingiustizie subite dagli abitanti dei Sudeti o dalle minoranze tedesche in Polonia per giustificare le sue ignobili aggressioni. Quanto alla lagna sulla “carente informazione”, si basa sulle stesse argomentazioni di Goebbels e del “Völkischer Beobachter”: date retta alle nostre bugie piuttosto che attenervi ai fatti. Una squallida bugia, e non altro, è infatti quella che attribuisce al demoniaco complotto internazionale demo/giudo/plutocratico l’intenzione di rovesciare “un governo democraticamente eletto”, ossia quello di Hamas, tacendo totalmente dell’ostinazione di quest’ultima nel predicare la distruzione dello Stato di Israele. Semplicemente comica, infine la motivazione addotta per giustificare la vignetta “dissacrante ma più che motivata” (sic!) di Enzo Apicella, il quale "di tutto si può accusare meno che di antisemitismo": garantiamo noi, e basta. Se dunque un domani il suddetto signore la cui verginità democratica è al disopra di ogni sospetto, avesse il ruzzo di ritrarre Sharon e Olmert con baffetti, frangetta sulla fronte e croce uncinata sopra una pila di cadaveri, stiamo tranquilli: è Liberazione che garantisce antisemita free al 100%. Come suole dirsi, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Liberazione neppure. Dice bene la Signora Deborah Fait nel suo mirabile editoriale: da gente del genere non ci si attendano scuse; meritano solo disprezzo.

 

Breve postilla sulla democraticità di Hamas: anche Hitler divenne cancelliere democraticamente: vogliamo per questo rivalutare come democratico pure lui?

 

 
 
 
Molti cordiali saluti
Luigi Prato, Sassari