Una testimonianza sulla barriera difensiva
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 Riportiamo una lettera inviata  a La Repubblica a proposito di un articolo di Arturo Zampaglione sull'archiettetto Rogers
   
L'articolo di cui all'oggetto contiene un falso totale e cioe' che il muro di separazione sia in cemento armato per tutta la sua lunghezza, solo una piccolissima parte lo e' per proteggere la gente comune dal tiro dei cecchini dei terroristi.
Posso garantire per averlo visto personalmente che non e' cosi'; si tratta invece di una barriera con sensori elettronici collegati a display che permettono di monitorare quel che succede lungo il percorso.
Mi trovavo giusto al valico di Qalqyliya l'anno scorso e siccome la giornata era tranquilla il traffico procedeva spedito ed i camionisti palestinesi vedendo i turisti facevano cordiali cenni di saluto. Il contadino palestinese coltivava il suo campo ed ogni tanto interrompeva la sua attivita' - li hanno anche delle serre - e dava una occhiata nella nostra direzione.
Anche ad Alphe' Menache' e' possibile vedere la barriera perfettamente ed e' esattamente come io l'ho descritta.....non capisco perche' dire deliberatamente il falso ai vostri lettori che magari si fidano di voi e non hanno la possibilita' di controllare di persona.
Chiaramente per eliminare quella barriera occorrono poche ore.....ed il disarmo del terrorismo palestinese, perche' e' il terrorismo il vero problema e non la difesa da esso.
lettera firmata