Un'analisi equilibrata sulla politica israeliana, il terrorismo e la pace
pubblicata da un periodico sindacale
Testata:
Data: 13/01/2006
Pagina: 26
Autore: Ariel Hassan
Titolo: Un nuovo assetto

La rivista della UILM (il sindacato metalmeccanico della UIL), FabbricaSocietà, pubblica un equilibrato articolo di Ariel Hassan sulla situazione politica interna israeliana e sulla difficile ricerca della pace nel contesto della minaccia terroristica.

Ecco il testo:

Shimon Peres, ex leader laburista, alle elezioni di marzo potrebbe guidare una lista con molti ministri di Ariel Sharon, ex leader della destra israeliana. La nuova formazione si chiama Kadima e, nonostante la grave malattia che ha colpito il premier israeliano, i sondaggi ancora la danno vincente al prossimo rinnovo della "Knessett", il parlamento israeliano. Molti osservatori ipotizzano che il partito laburista, guidato dal sindacalista Amir Peretz, potrebbe schierarsi in una possibile coalizione di governo insieme al nuovo partito fondato da Sharon. Proprio il Labur ha voltato pagina: gli iscritti laburisti hanno preferito il sindacalista Peretz al Nobel Peres che, subito dopo, ha dichiarato di voler sostenere Kadima, anziché il partito che non lo aveva voluto candidato premier. Ciò è avvenuto perché la popolazione avverte la crisi economica degli ultimi anni, causata dalla forte ondata di attentati terroristici, e questa percezione ha condizionato il voto a sinistra. osserva Shimon nuovo partito raggruppamento politico Secondo un sondaggio dell'associazione "Latet", il fenomeno della povertà costituisce la prima preoccupazione per il popolo israeliano. Lo stesso sondaggio ha evidenziato che è forte anche la domanda di sicurezza sociale. L'attuale dirigenza politica israeliana ha dimostrato fino in fondo di voler perseguire la pace col popolo palestinese. A cominciare proprio dalla scelta coraggiosa di Ariel Sharon di ritirare gli insediamenti di Gaza per passare all'apertura del valico di Rafah che permetterà al popolo palestinese di comunicare col confinante Egitto. Sono operazioni che Israele ha potuto fare solo dopo aver smantellato, o indebolito, i gruppi terroristici di Hamas, Al-Aqsa e Jihad. Israele ci è riuscita anche con delle scelte dolorose, come quella della barriera difensiva che ha salvato molte vite umane dal terrorismo.

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