Cambiato il giudizio del mondo su Sharon
intervista a Ranaan Gissin
Testata:
Data: 20/12/2005
Pagina: 13
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Il mondo riconosce che è uomo di pace»

L'Unità  di martedì 20 dicembre 2005 pubblica l'intervista di Umberto De Giovannangeli a Ranaan Gissin che riportiamo:

«La paura è passata. Arik lascerà presto l’ospedale. Il suo morale è alto, vorrebbe tornare subito al lavoro e ha già tenuto una riunione nella stanza in cui è ricoverato. Israele può continuare a contare sul suo primo ministro». Ranaan Gissin è uno dei consiglieri dell’anziano statista che è stato a fianco di Ariel Sharon dal primo momento del suo ricovero all’ospedale Hadassah Ein Karem di Gerusalemme. «Arik - racconta - sta rispondendo positivamente a tutte le sollecitazioni dei medi e ripete scherzando che il tempo della pensione non è ancora arrivato...».
Israele ha trattenuto il fiato per la salute di Ariel Sharon. La paura è passata?
«Direi proprio di sì. I medici sono ottimisti anche per ciò che concerne i tempi, brevi, di una piena guarigione. A riprova di un decorso rassicurante c’è la decisione di non attivare la procedura di interim (che affiderebbe al vicepremier Ehud Olmert la guida degli affari correnti in attesa della guarigione del primo ministro, ndr)».
C’è chi sostiene che la malattia di Sharon influenzerà l’esito delal campagna elettorale.
«Più che una valutazione mi sembra un auspicio degli avversari di Arik. Ma sarà lo stesso Sharon a fugare ogni dubbio, riprendendo in mano le redini del governo e del partito...».
Insisto: diversi analisti sostengono che gran parte del suo carisma dipende dal suo mito di invincibilità.
«Arik non è Superman, non è “l’uomo invincibile ”, non è un personaggio dei fumetti. La sua autorevolezza e i suoi successi elettorali non discendono da una irrealistica “invulnerabilità”, ma derivano dal coraggio politico dimostrato in momenti cruciali nella storia di Israele: è stato così nella guerra senza quartiere al terrorismo, è stato così nel decidere il ritiro dalla Striscia di Gaza».
Il mondo ha condiviso l’apprensione di Israele per le condizioni di Sharon.
«È la conferma di un cambiamento sostanziale dell’atteggiamento dell’opinione pubblica internazionale, e non solo dei Governi, nei riguardi della figura e dell’azione di Ariel Sharon. Il mondo ha compreso che Arik è intenzionato a perseguire con determinazione la via di una pace nella sicurezza, senza alcun cedimento a quanti hanno come obiettivo dichiarato la distruzione di Israele ma dimostrando al contempo a quei palestinesi che intendono abbandonare una volta per tutte la strada della violenza che Israele è pronto a voltar pagina. La comunità internazionale ha compreso che Ariel Sharon è una risorsa preziosa per portare a soluzione il conflitto israelo-palestinese. Diciamo che Arik è un uomo fortunato: non ha divuto passare a miglior vita per vedere riconosciuti i suoi meriti...».
Il futuro di Israele sarà ancora nel segno di Ariel Sharon?
«Saranno gli elettori a deciderlo. Una cosa è certa: Arik sarà in prima fila in una campagna elettorale da cui dipende il futuro di Israele e della pace in Medio Oriente».

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