Escludere l'Iran dai mondiali di calcio
una proposta di boicottaggio che raccoglie consensi
Testata:
Data: 15/12/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione - Lorenzo Salvia
Titolo: Cohn Bendit. escludiamo Iran dai mondiali di calcio - Puniamo quelle frasi naziste: fuori dai mondiali
Una notizia AGI:
IRAN-ISRAELE: COHN-BENDIT, ESCLUDIAMO IRAN DA MONDIALI CALCIO =
(AGI) - Berlino, 14 dic. - Le affermazioni del presidente
iraniano su Israele e la Shoah dovrebbero essere punite con
l'esclusione dell'Iran dai campionati mondiali di calcio. La
proposta e' del deputato europeo dei Verdi, il tedesco Daniel
Cohn Bendit, dopo che il portavoce della cancelleria, Thomas
Steg aveva comunicato che in occasione del prossimo vertice
europeo di questo fine settimana Angela Merkel si consultera'
con la presidenza di turno inglese dell'Ue sulla possibilita'
di discutere delle "incredibili" affermazioni di Mahmoud
Ahmadinejad in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite.
Il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha
definito "scioccanti e inaccettabili" le dichiarazioni del
presidente iraniano ed ha convocato l'incaricato d'affari
iraniano a Berlino. (AGI)
Il giorno dopo la dichiarazione di Cohn Bendit, Furio Colombo le fa eco in Italia.
Dal CORREIRE DELLA SERA di giovedì 15 dicembre 2005 riportiamo l'intervista di Lorenzo Salvia all'ex direttore dell'UNITA'.

Ecco il testo:

ROMA — «Certo, invocare l’esclusione di una squadra da una competizione sportiva internazionale è doloroso, quasi imbarazzante...». Poi il tono della voce dell’ex direttore dell’Unità, Furio Colombo, fa capire che sta per arrivare un ma. «Ma non far partecipare la nazionale iraniana ai Mondiali di calcio in Germania mi sembra un passo utile e necessario per dare un segnale di fermezza, mentre troppe persone continuano a far finta di nulla».
Lo sport, però, dovrebbe unire i popoli. I Mondiali di calcio non potrebbero essere un’occasione di dialogo?
«C’è poco da affratellare e dialogare fin quando il presidente Ahmadinejad continua con i suoi macabri fraseggi. Le sua parole sono oggettivamente naziste, d i m o s t r a n o che il germe nazista ha viaggiato nel tempo e nello spazio. Tutto l’impianto delle sue dichiarazioni ci riporta a quel modo di sragionare, comprese le falsificazioni storiche sull’Olocausto, compreso il far finta di non sapere che Israele non è un’imposizione ma uno Stato circondato da Paesi nati quasi nello stesso periodo e in un territorio sottratto al colonialismo. Certo, se si procederà all’esclusione, bisognerà spiegarla bene».
In che senso?
«Questa decisione colpirebbe prima di tutto gli sfortunati calciatori della nazionale iraniana che probabilmente vorrebbero vivere pacificamente nella comunità internazionale, che probabilmente non la pensano come il loro presidente ma non possono certo dirlo per timore che accada qualcosa a loro, alla loro carriera, ai loro familiari. Ecco, bisognerà spiegare che l’esclusione non è contro la squadra, ma contro il presidente che malauguratamente rappresenta quello splendido Paese che noi tutti ammiriamo e che si chiama Iran».
C’è un precedente, sempre nel calcio. Nel 1992 la nazionale jugoslava fu esclusa dagli Europei in Svezia. Quella scelta non cambiò certo il corso della storia e della guerra di Bosnia.
«Non mi aspetto che l’esclusione dai Mondiali della nazionale iraniana possa cambiare la storia.Masarebbe un segnale, piccolo per carità, di netto rifiuto di questi atteggiamenti. E potrebbe essere anche un passo propedeutico verso decisioni più severe prese sempre dalla comunità internazionale ».
La Fifa, la Federazione internazionale del calcio, come le Nazioni Unite?
«Mah, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha già condannato le parole del presidente Ahmadinejad e sono certo che tornerà presto a farlo. Anche se le Nazioni Unite, purtroppo maltrattate dalla destra americana, sono ridotte in uno stato tale che possono far poco. Sto pensando all’Europa, piuttosto ».
E cosa dovrebbe fare l’Europa.
«Gli Stati Uniti con l’Iran non hanno rapporti commerciali. Il partner principale siamo proprio noi, l’Europa. E allora è qui che si potrebbe intervenire per richiamare il presidente iraniano».
Pensa a un embargo?
«Non so cosa si potrebbe fare in concreto, ma credo che l’Unione Europea si dovrebbe riunire al più presto per discutere il caso. Poi si possono prendere tante decisioni, le sanzioni possono essere diverse. Ma almeno si comincia a discutere e non si tira avanti come se nulla fosse».
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