IL GIORNALE di giovedì 10 novembre 2005 pubblica a pagina 13 un articolo di Claudia Passa che riportiamo:È vero, le forze Usa in Irak hanno utilizzato
il fosforo bianco nell’operazione «Al
Fajr», a Falluja. Manon per uccidere. Tantomeno
per colpire civili inermi, che non
sono il bersaglio della coalizione internazionale
ma piuttosto dei cosidddetti «guerriglieri
» che del terrorismo hanno mutuato
metodi e filosofia di lotta. Gli americani
hanno utilizzato il fosforo bianco come fumogeno
o per illuminare, per segnalare gli
obiettivi. E non v’è convenzione al mondo
che lo vieti. Bastava poco per scoprirlo: leggere
il Marine Corps News, per esempio.
Magari rivolgersi ai diretti interessati, che
non avrebbero avuto alcuna difficoltà a
spiegare cos’è accaduto nella battaglia di
Falluja.Oppure domandarsi perché nessuno
dei reporter presenti sul campo all’epoca
dei fatti abbia mai fatto cenno alle scene
da apocalisse raccontate da Rai News 24
nei giorni scorsi, con un anno di ritardo:
bombardamenti a pioggia sui civili sorpresi
nel sonno, donne e bambini annientati
dall’agente chimico che «scioglie fino alle
ossa». Addirittura ondate di un presunto
«napalm» riveduto e corretto durante una
battaglia «che nessuno ha potuto vedere».
Fino allo spettro del complotto internazionale:
«Avevo raccolto testimonianze sull’uso
del fosforo e del napalm da alcuni profughi
di Falluja che avrei dovuto incontrare
prima di essere rapita - ha detto Giuliana
Sgrena a Rai News 24 -Avrei voluto raccontare
tutto questo, maimiei rapitori non
me l’hanno permesso».
Andata in onda la trasmissione, esauriti
gli inevitabili strascichi politici tutti italiani,
l’ambasciata degli Stati Uniti d’America ha
respinto al mittente ogni accusa. «Questo
documentario appare non neutrale, È vero, le forze Usa in Irak hanno utilizzato
il fosforo bianco nell’operazione «Al
Fajr», a Falluja. Manon per uccidere. Tantomeno
per colpire civili inermi, che non
sono il bersaglio della coalizione internazionale
ma piuttosto dei cosidddetti «guerriglieri
» che del terrorismo hanno mutuato
metodi e filosofia di lotta. Gli americani
hanno utilizzato il fosforo bianco come fumogeno
o per illuminare, per segnalare gli
obiettivi. E non v’è convenzione al mondo
che lo vieti. Bastava poco per scoprirlo: leggere
il Marine Corps News, per esempio.
Magari rivolgersi ai diretti interessati, che
non avrebbero avuto alcuna difficoltà a
spiegare cos’è accaduto nella battaglia di
Falluja.Oppure domandarsi perché nessuno
dei reporter presenti sul campo all’epoca
dei fatti abbia mai fatto cenno alle scene
da apocalisse raccontate da Rai News 24
nei giorni scorsi, con un anno di ritardo:
bombardamenti a pioggia sui civili sorpresi
nel sonno, donne e bambini annientati
dall’agente chimico che «scioglie fino alle
ossa». Addirittura ondate di un presunto
«napalm» riveduto e corretto durante una
battaglia «che nessuno ha potuto vedere».
Fino allo spettro del complotto internazionale:
«Avevo raccolto testimonianze sull’uso
del fosforo e del napalm da alcuni profughi
di Falluja che avrei dovuto incontrare
prima di essere rapita - ha detto Giuliana
Sgrena a Rai News 24 -Avrei voluto raccontare
tutto questo, maimiei rapitori non
me l’hanno permesso».
Andata in onda la trasmissione, esauriti
gli inevitabili strascichi politici tutti italiani,
l’ambasciata degli Stati Uniti d’America ha
respinto al mittente ogni accusa. «Questo
documentario appare non neutrale, elaborato
da professionisti che non si trovavano
a Falluja all’epoca dei fatti raccontati - si
legge inuna dura nota indirizzata al direttore
dell’emittente, Roberto Morrione - Oltre
100 giornalisti invece sono stati "embedded"
con le Forze di Spedizione dei Marines
» per dar conto dell’operazione Al Fajr.
«Il documentario viene mandato in onda
un anno dopo gli eventi che pretende di descrivere
- continua il comunicato dell’Ambasciata
Usa in Italia - Tuttavia, nel confezionare
questo servizio, nell’arco di un anno
di tempo, gli autori non si sono curati di
chiedere alcun commento in merito alle
ipotesi da essi avanzate. Se lo avessero statunitensi
non hanno né preso di mira
i civili né usato in modo indiscriminato
le armi di cui si riferisce».
Né napalm, dunque, né fosforo
bianco «come armi chimiche o come
surrogato». Non solo: gli Usa
«hanno distrutto l’ultima riserva
esistente di napalm nel 2001». Anche
perché la bomba incendiaria
Mk77 definita da Rai News 24
«una versione del napalm», in realtà
- dicono gliUsa - «non è napalm.
La sua composizione chimica è diversa.
Non è fuorilegge o illegale».
E, comunque, in Irak «non è mai
stata usata nell’Operazione Al
Fajr», ma solo «tra marzo e aprile
del 2003, quando i Marines hanno
utilizzato molte bombe contro
obiettivi militari legittimi». Quanto
alla teoria dell’utilizzo di fosforo
bianco contro obiettivi umani, «sostenerlo
è semplicemente sbagliato
», poiché l’agente chimico viene
usato «come fumogeno o per segnare
gli obiettivi».
«Le forze di sicurezza irachene -
conclude l’ambasciata - e la forza
multinazionale sono impegnate
da due anni emezzo in operazioni
contro i terroristi, gli insorti ed elementi
del vecchio regime», compiendo
ogni sforzo «per evitare la
perdita di vittime innocenti, nonostante
la pratica seguita da elementi
del vecchio regime, dai terroristi
e dagli insorti di prendere
deliberatamente di mira i non
combattenti, di usare i civili come
scudi umani e di mettere in atto. È
questa la storia vera, e viene riportata
da giornalisti provenienti da
tutto il mondo».
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