E' l'Iran la principale minaccia per Israele
un'intervista del Sole 24 Ore all'ex capo del Mossad Shabtai Shavit
Testata:
Data: 03/11/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: E' l'Iran la principale minaccia per Israele
Un lancio ADNKRONOS:
IRAN: PARLA EX CAPO MOSSAD, TEHERAN E' UN NEMICO DA SEMPRE =
SHABTAI SHAVIT, E' QUESTO IL NOSTRO PROBLEMA E NON C'E' PIU'
MINACCIA IRAQ

Roma, 3 nov. (Adnkronos) - ''L'Iraq ha cessato di essere una
minaccia per noi quando gli americani l'hanno invaso. E non credo che
gli americani stiano per andarsene dall'Iraq, almeno fino a che George
Bush e' il presidente''. Lo afferma l'ex capo del Mossad, Shabtai
Shavit, che, intervistato da ''Il Sole 24 Ore'' all'indomani delle
ultime affermazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad,
sottolinea che ''l'Iran e' in cima ai nostri problemi'' .

E, guardando all'Iraq, Shavit aggiunge: ''prevedo che se venisse
eletta anche un'amministrazione democratica'' gli Usa sarebbero
''riluttanti ad andarsene: a causa della situazione energetica nel
mondo e perche' l'Iran e' ora la nuova minaccia''.

''Strategicamente -dice ancora l'ex capo dei servizi segreti
israeliani- credo che preferiscano tenere in Afghanistan e Iraq un
dispiegamento di forze attorno all'Iran''.

E, rigaurdo una possibile 'responsabilita'' di siraele
nell'invasione degli americani in Iraq nel 2003 e su cosa possano aver
raccontato gli siraeliani agli statinutensi rispetto le armi di
distruzione dimassa, Shavit risponde: ''Lasci che dica una cosa su
quella che e' una buona intelligence. Abbiamo speso anni e anni per
raggiungere il livello qualitativo che riconosce tutto il mondo''.

''Questa credibilita' -sottolinea Shiavit- si
fonda prima di tutto sul non usare il Mossad per scopi politici. Chi
lo fa la perde: ci vogliono anni per costruirla, un attimo per
distruggerla''.

''Non abbiamo mai usato -assicura Shavit- la nostra intelligence
per influenzare la politica americana''. E agli Usa Shavit sottolinea
che e' stato passato ''tutto quello che sapevamo. L'Iraq aveva una
capacita' residuale di missili Scud con un numero molto limitato di
rampe di lancio, e una capacita' molto minima di testate chimiche
rimaste dalla prima guerra del Golfo''.

Ma dall'orizzonte di Shavit non scompare l'Iran. ''Io -dice- non
lo dimentico mai''. ''Dopo la guerra con l'Iraq -spiega- gli iraniani
capirono di non aver vinto a causa di due elementi mancanti: i missili
e le armi chimiche. Decisero allora di costruire la loro capacita'
strategica sui missili e le armi non convenzionali. Per questo da
allora l'Iran e' in cima alla lista dei nostri problemi''.

''Dall'inizio degli anni '90, mentre la priorita' americana era
l'Iraq, ribadisce Shavit- la nostra era l'Iran''.