Testata: Data: 25/10/2005 Pagina: 9 Autore: Giuido Caldiron Titolo: "Vai e vivrai" cosa succede se Israele ha la pelle nera ?
LIBERAZIONE di martedì 25 ottobre 2005 pubblica a pagina 9 un'intervista di Guido Caldiron (giornalista specializzato in politica internazioanle e mediorientale)a Radu Mihailehanu sul suo nuovo film "Vai e vivrai". Caldiron, fin dall'introduzione, descrive Israele come una società "razzista", "in cui il razzismo degli askenaziti verso i sefarditi - gli ebrei dell'Europa centroorientale verso quelli provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo non è che una delle tante fratture che si aggiungono al conflitto con i palestinesi". Nell'intervista rincara la dose, con domande tendenziose nelle quali Israele è presentato come "un paese che per crescere a tutti i costi ha deciso di far entrare, com'è il caso dei russi immigrati in massa negli anni Novanta, anche molti non ebrei" e come una società che "si vorrebbe monolitica", ma è in realtà "attraversata da molte fratture" e divisa da conflitti interni che si affiancano a quello con i palestinesi.
Più che a conoscere la poetica e le idee dell'autore, le domande di Caldiron sembrano rivolte a confermare alcuni stereotipi su Israele tipici di una certa sinistra, per esempio:1) Israele è uno stato razzista, sia verso i palestinesi, sia al suo interno verso i "sefarditi" (mito che negli anni 70 generò nella sinistra "radicale" la vana speranza che Israele venisse sconvolta da disordini razziali simili a quelli cui facevano fronte gli Stati Uniti) 2)Israele è una società frammentata e conflittuale, che non potrebbe restare unita se non fosse per l'esistenza di un nemico esterno, oltre che di un'ideologia e di una mitologia dell'unità, che ne fanno un paese "quasi totalitario" (una tesi che trascura la semplice evidenza che Israele è una società libera, nella quale ogni forma di dissenso, incluse le più estreme, è tutelata, oltre che una democrazia incline alla pace che si trova di fatto a confrontarsi con una temibile minaccia esterna).
Dispiace che le risposte di Mihalenau non risultino sufficientemente chiare nel prendere le distanze dai luoghi comuni di Caldiron. Che il regista non li condivida appare per altro certo, alla luce delle chiare risposte date nell'intervista rilasciata a Brunella Schisa del Venerdì di Repubblica (vedi "Il regista di Train de Vie ora racconta il destino dei falascia e dell'Etiopia", Informazione Corretta del 24-10-05) e a Roberto Rombi di LA REPUBBLICA "Mentire aiuta a sopravvivere io lo faccio da quando sono nato", a pagina 46 de LA REPUBBLICA di martedì 25 ottobre 2005.
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