Nell'edizione delle 19.00 di sabato 22 ottobre 2005, alla redazione del Tg3 non è parso sufficiente mandare in onda un servizio di Filippo Landi che è un piccolo saggio di manipolazione e di disinformazione. Landi è stato infatti introdotto da Bianca Berlinguer, conduttrice del Tg3 delle 19.00, e pure lei campionessa indiscussa di faziosità, con le seguenti parole:In Medio Oriente il processo di pace ha fatto - come sapete - passi importanti ma si continua purtroppo a morire. A Tulkarem in Cisgiordania sono stati uccisi due palestinesi.
Nella tarda serata di venerdì, una pattuglia dell'IDF in perlustrazione anti-terrorismo è stata attaccata da due uomini armati nei pressi del villaggio di Anabta vicino a Tulkarem. L'equipaggio della jeep ha prontamente risposto al fuoco colpendo a morte uno dei due attaccanti, e ferendone gravemente un altro, che è morto poco dopo in ospedale. La Berlinguer, per definirli, non usa neanche più i termini 'militanti' o 'miliziani' a cui ci ha abituato gran parte della stampa italiana da diversi anni a questa parte, ma li chiama semplicemente 'due palestinesi', quasi fossero due passanti. Le armi che portavano e con cui hanno sparato provocando la reazione dei soldati di Tsahal, spariscono così senza lasciare traccia, inducendo i telespettatori a credere che la totale responsabilità del fatto vada ai soliti, perfidi israeliani.
E non c'è solo la palese manipolazione di una notizia. C'è pure la clamorosa omissione di quanto avvenuto in Cisgiordania nella giornata di sabato, qualche ore prima dell'edizione serale del Tg3. Un'operazione antiterrorismo aveva condotto all'arresto di 5 terroristi dei Tanzim e al sequestro di 10 kg di esplosivo. Nel corso degli arresti i soldati dell'IDF avevano fermato la moglie di uno dei 5, che aveva nascosto una bomba a mano tra gli indumenti di suo figlio, un neonato di 1 mese d'età. Questo raccapricciante episodio è completamente taciuto dal Tg3A Hebron la tensione poi resta altissima dopo l'uccisione la settimana scorsa di tre giovani coloni.
I "tre giovani coloni" sono un ragazzo di 15 anni, e due cugine di 21 assassinati a tradimento nel pomeriggio di domenica 16 ottobre mentre facevano l'autostop per tornare a casa. La giovane età e le caratteristiche dell'agguato non trattengono la Berlinguer dall' appioppare alle vittime la qualifica di 'coloni', quasi alludendo ad una qualche loro responsabilità. Notare che è la stessa giornalista che, pochi istanti prima, si era ben guardata dall'etichettare in alcun modo due uomini armati che avevano assalito una pattuglia israeliana, ed erano rimasti uccisi nel successivo conflitto a fuoco. Ancora una volta si constata come per il Tg3 ed i suoi giornalisti i civili israeliani uccisi dai terroristi in Cisgiordania non meritano la prudenza - e le ambiguità - riservate a dei terroristiE così pacifisti italiani e israeliani fanno da scorta ai bambini palestinesi che vanno a scuola.
Qui possiamo vedere un altro illuminante esempio della linea di pensiero e della logica dominanti nella redazione del telegiornale diretto da Antonio Di Bella: c'è stato un efferato attentato contro dei civili israeliani; di conseguenza ci si deve aspettare una reazione da parte israeliana che colpisca non i terroristi, ma i bambini; per fortuna ci sono i pacifisti a vigilare sui bimbi palestinesi e a salvarli dalle crudeli vendette degli eredi di ErodeSentiamo Filippo Landi, il corrispondente.
Ed ecco le parole di quest'altro strenuo paladino della Verità e della Giustizia
Strada numero 60: porta da Gerusalemme a Hebron. Posti di blocco e torri d'osservazione in territorio palestinese. All'inizio della strada sono stati uccisi pochi giorni fa 3 ragazzi, coloni israeliani.
Come la Berlinguer anche Landi non si lascia sfuggire l'occasione di definirli 'coloni'. Del resto la scuola di giornalismo è la stessa. Gli stessi i risultati
Adesso l'esercito sta innalzando nuove barriere. Migliaia di palestinesi devono muoversi a piedi.
Landi tace il fatto che qualche settimana fa le autorità israeliane avevano eliminato molti posti di blocco e molte restrizioni alla circolazione in Cisgiordania. Ora, in seguito al duplice attacco alla Gush Etzion Junction e alla Eli Junction del 16 ottobre scorso, sono stati rimessi per impedire che i terroristi utilizzino nuovamente le automobili nei loro raid contro i civiliOltre Hebron, le colonie di Carmel e Ma'on dove i ragazzi uccisi abitavano. Qui la storia cambia protagonisti.
A questo punto compare sullo schermo un barbuto pacifista italiano
"Siamo stati svegliati di notte dalla gente del posto con un viso.le persone avevano un viso veramente spaventato perché sanno come funziona. Cioè che la rappresaglia poi avviene su di loro".
A parte l'uso della parola 'rappresaglia' che richiama alla mente ben altri contesti storici, qui si sta insinuando che dopo gli attentati gli israeliani, civili o militari che siano, si lascino andare ad efferate vendette. E questo senza che Landi interrompa l'interlocutore per chiedergli di specificare le circostanze delle precedenti "rappresaglie", di cui gli abitanti di questo villaggio palestinese porterebbero indelebile traccia nella loro memoriaPiergiorgio è qui con altri due volontari dell'associazione Giovanni XXIII. Non da ieri ma da oltre un anno.
Il nome dell'organizzazione a cui appartengono i pacifisti italiani evoca il più grande Papa del XX secolo, il 'Papa buono', e tanto basta a Landi. Non vengono forniti ulteriori particolari.
In realtà l'associazione opera in Cisgiordania e a Gaza dal 2002. Leggendo il suo sito internet si può constatare che non è di certo l'equidistanza tra le parti in conflitto la sua principale caratteristica. On line sono disponibili le testimonianze di alcuni suoi membri che si sono recati in Palestina negli anni scorsi. Tra l'altro, si possono leggere simpatiche definizioni dei soldati di Tsahal ( "sadici fascisti battaglieri" ), precise descrizioni del loro operato ( "c'e' un carroarmato. c'e' una donna con i suoi due bambini. i soldati sulla tonnellata di ferraglia e vomito sentono dei rumori sulla carrozzeria appena lucidata color verde militare e temendo per la carrozzeria e per la loro incolumita' sparano contro la donna e i bambini. bum bum bum" ), nonché terribili panorami di macerie e morte provocate dai bulldozer israeliani ( "le immagini di queste case tirate giu' dai bulldozer israeliani. intere abitazioni ridotte a qualche metro di detriti, distrutte senza alcun sgombero, sepellendo intere famiglie" ). Ci sono pure tenere e toccanti poesie in cui neppure troppo velatamente si giustifica il terrorismo kamikaze ( "chi semina vento raccoglie tempesta" ). Insomma un concentrato delle peggiori falsità e menzogne dette su Israele negli ultimi anni. Questo è il clima che si respira tra gli appartenenti all'Associazione Comunità Giovanni XXIII, che Filippo Landi ha eletto a testimoni imparziali e credibili. Comunque, per chi è interessato a farsi un'idea sugli ospiti del Tg3 del 22-10, questo è l'indirizzo internet della nobile associazione 'pacifista' http://ospiti.peacelink.it/apg23/
Queste erano le immagini girate nei mesi scorsi che testimoniavano del loro successo.
Compaiono sullo schermo le immagini di un gruppo di bambini palestinesi scortati da soldati dell'IDF, e subito dopo un altro giovane 'pacifista' italiano con in testa un berretto la cui foggia richiama quelli dell'Afrika corps. Sue sono le seguenti parole
"Grazie all'aiuto anche soprattutto di associazioni pacifiste israeliane come Ta'ayush siamo riusciti ad avere una scorta armata dall'esercito o dalla polizia israeliana. Il problema è che due giorni fa l'esercito ha deciso di togliere questa scorta".
E adesso una decina di bambini prende un'altra strada: Un'ora e mezzo di cammino. Altri su un trattore la cui benzina viene pagata dai pacifisti israeliani.
Si vedono dei bambini su un trattore che percorrono una strada ai cui bordi è parcheggiato un veicolo blindato di Tsahal. Sarà mica che le autorità militari israeliane hanno tolto la scorta perché la strada fino alla scuola è presidiata? E, comunque, un giornalista serio non avrebbe dovuto informarsi presso il comando militare israeliano circa le ragioni dell'abolizione della scorta? Sarebbe anche stato interessante conoscere le esatte motivazioni per le quali fu concessa una scorta militare, e se a propiziarla fu davvero solo l'intervento dei pacifisti. Ma forse è pretendere troppo da Landi: l'accertamento dei fatti è per lui spesso l'ultima delle preoccupazioniLoro pagano anche l'avvocato che difende davanti alla giustizia israeliana la causa, e la tenace volontà di questi pastori e contadini a cui i coloni, ma anche l'esercito israeliano, hanno dato da tempo lo sfratto per costruire altre case e un'area per esercitazioni militari.
Davvero una bella prova di informazione a senso unico.
Si sono denunciati fatti come il pericolo di rappresaglie su bambini, l'abolizione di una scorta, lo scontro giudiziario sulla proprietà e sulla confisca di terreni ( o di case? ), senza sentire minimamente la necessità di ascoltare anche l'altra campana, cioè gli israeliani, e soprattutto di verificare se effettivamente c'è qualcuno che vuole ammazzare dei bambini per vendicare le vittime dei terroristi. Si è permesso ad alcuni 'pacifisti' - e che 'pacifisti' !!! - di fare affermazioni senza porre obiezioni e senza cercare riscontri. Si è anzi fatta pubblicità ad un'organizzazione che diffonde i peggiori luoghi comuni della propaganda anti-israeliana. Insomma si è fatto di tutto, proprio di tutto, ma non certo del giornalismo serio ed imparziale. Il Tg3 ha saputo anche stasera rispettare la grande e memorabile tradizione di faziosità e di disinformazione per cui è giustamente famoso. Complimenti a Landi e a tutta la redazione del Tg3 per la suggestiva prova offerta.
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