L'Anp tra impegni di pace e propaganda di guerra
una cronaca del tour diplomatico di Abu Mazen e una notizia inquietante
Testata:
Data: 19/10/2005
Pagina: 17
Autore: Graziano Motta -un giornalista
Titolo: Abu Maze cerca sicurezza alla Casa Bianca - Droga e Aids, armi israeliane contro di noi » La tv dell'Anp incita all'odio i palestinesi
AVVENIRE di mercoledì 29 ottobre 2005 pubblica a pagina 17 un articolo di Graziano Motta, sul viaggio di Abu Mazen a Parigi, Madrid e Washington: "Abu Maze cerca sicurezza alla Casa Bianca".
Si tratta di una cronaca sostanzialmente corretta, anche se, a fronte della mancata lotta al terrorismo da parte dell'Anp, sarebbe occorsa maggiore prudenza nell'equiparare il grado di adesione palestinese al disegno statunitense di pacificazione del Medio Oriente a quello israeliano.
Segnaliamo anche l'uso scorretto del termine "rappresaglia" per indicare il ripristino di misure di sicurezza precedentemente sospese deciso da Israele dopo i recenti attentati terroristici e l'uso altrettanto scorretto del termine "collaborazionisti" per i palestinesi che forniscono a Israele informazioni utili a contrastare il terrorismo.
Ecco il testo:Partito alla ricerca di conferme del sostegno internazionale per la riattivazione del processo di pace, il presidente palestienese Abu Mazen ha avuto motivo prima a Parigi, poi a Madrid, cioè ancor prima di giungere nella tappa più importante della sua missione, Washington - è atteso domani alla Casa Bianca - di ostentare ottimismo sulla ripresa dei contatti con il governo israeliano, che invece li avava poche ore prima congelati in segno di protesta, per reagire al duplice attentato terroristico di domenica. Alla base di tanto ottimismo vi è il preciso disegno di Bush di vedere realizzata la ripresa del dialogo israelo-palestinese, considerato un momento positivo di quel più vasto processo di normalizzazione democratica in Medio Oriente ancorché questa venga strenuamente e tragicamente contrastata da forze - nazioni, gruppi politici, guerriglieri - ostili agli Stati Uniti: e nel caso specifico anche a Israele. Nella consapevolezza di questa suprema determinazione americana Abu Mazen ha misurato la sua reazione agli attentati. Nemmeno dinnanzi alla persistente situazione di caos e a continue provocazioni nella Striscia di Gaza, l'ultima delle quali ieri da parte dei cosidetti "Cavalieri della tempesta" cha hanno rapito, legato eincappucciato due presunti collaborazionisti di Israele epr rimediare alle inefficienze della polizia.
Della medesima consapevolezza dia desione al disegno americano, ha dato dimostrazione il portavoce del governo israeliano che pur annunciando per rappresaglia delle rstrizioni ai movimenti delle persone in cisgiordania ha tenuto aprecisare che la sospensione del dialogo con l'Autorità palestiense nondeve essere considerata come definitiva, ma come sprone alla necessità che essa intraprenda un'azione vigorosa di prevenzione e repressione della violenza per essere parte credibile di un negoziato di pace. Del quale Washington ha tenuto a ribadire la sua promozione a oltranza. Un comunicato del Dipartimento di Stato dopo aver riconosciuto il diritto israeliano alla legittima difesa si preoccupa di non indebolire la già difficile posizione su cui gli estremisti, e in particolare i fondamentalisti islamici, tendono a cacciare Abu Mazen; chiede pertanto a Israele di facilitare le condizioni di vita in Cisgiordania ed i proseguire i negoziati per la liberazione dei detenuti palestinesi. Abu Mazen da parte sua ha ottenuto dal Consiglio legislativo palestinese il rinvio al suo ritorno da Washington della discussione della mozione di sfiducia al governo di Abu Ala.
Tra le azioni dell'Anp che contrastano con gli impegni presi per il negoziato di pace vi è certamente la propaganda d'odio contro Israele.
Su questo aspetto, riportiamo un articolo pubblicato da LIBERO, "« Droga e Aids, armi israeliane contro di noi » La tv dell'Anp incita all'odio i palestinesi ", che fornisce una notizia ignorata dagli altri quotidiani italiani.
Ecco il testo:GERUSALEMME Si chiama " Il Cananeo" ed è il titolo di un nuovo serial televisivo palestinese trasmesso durante il mese di Ramadan. Mostra agenti israeliani assetati di sangue che picchiano selvaggiamente il protagonista, poco dopo la sua scarcerazione, per costringerlo a lavorare come informatore per i servizi segreti. Secondo il serial, Israele favorisce le bande di trafficanti di droga pur di danneggiare la società palestinese, mentre uno dei personaggi accusa Israele di usare l'Aids contro i palestinesi. Il protagonista del " Cananeo" è un agente segreto che entra nelle forze di polizia palestinesi per smascherare una banda di palestinesi manovrati da un israeliano che li incoraggia a spacciare droga ai giovani nella striscia di Gaza. « Droga, ci combattono con la droga, scelgono le strategie per combatterci: in certi momenti usano gli aerei, in altri momenti la droga. Sono anche disposti a usare l'Aids contro di noi » . In un sogno il protagonista immagina un agente israeliano che fredda una giovane palestinese. Sul Jerusalem Post si parla apertamente di un altro complotto contro Israele. Ma le polemiche non mancano anche tra i palestinesi: Abu Mazen è stato messo sotto accusa dalla televisione pubblica palestinese. E' la prima volta nella storia della nascente democrazia palestinese che il principale degli organi d'informazione dell'Autorità Nazionale si spinge fino a criticare il presidente. Questo sviluppo è stato interpretato con favore in Cisgiordania e Gaza dove le polemiche nei confronti della leadership politica in genere restano limitate ai commenti della popolazione sul malgoverno e la corruzione e mai raggiungono le prime pagine dei quotidiani e dei notiziari radio- televisivi.
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