Informazione incompleta e distorta sull'ultimo attentato del terrorismo palestinese
Filippo Landi e i suoi discepoli
Testata: TG 3
Data: 17/10/2005
Pagina: 1
Autore: Filippo Landi - una giornalista
Titolo: Notizie da Israele a Anp
Filippo Landi al Tg3 delle 19.00 del 16-10


Un fuoco micidiale si è abbattuto sulle persone in attesa dell'autobus o
di un passaggio. Erano coloni israeliani ed anche giovani soldati che oggi,
terminata la licenza, tornavano di domenica alle proprie postazioni
militari. Tre i morti e altrettanti i feriti.


I tre morti sono due cugine di 21 anni ed un ragazzo di 15. Nonostante
Landi sottolinei molto la presenza di soldati tra le vittime dell'assalto,
quasi a sottintendere che, in fondo, è stato colpito un obbiettivo militare,
è segnalato un solo militare tra i feriti. In realtà le persone colpite sono
quasi tutte civili di ritorno alle loro abitazioni


L'agguato è accaduto a 15 chilometri a sud di Gerusalemme, di fronte ad uno
dei più grandi ed antichi insediamenti israeliani nei Territori palestinesi,
quello di Gush Etzion, ad una fermata di autobus sulla strada costruita per
congiungere le diverse colonie israeliane.


Vista la dettagliata informazione sulla località teatro dell'agguato
terroristico, Landi avrebbe potuto aggiungere che recentemente, in
Cisgiordania, le autorità israeliane avevano tolto numerosi check-points,
nonché riaperto alcune strade alla circolazione privata palestinese. Non
appena Israele allenta le misure anti-terroristiche, i terroristi se ne
approfittano per uccidere qualche ebreo. L'assenza di questi dettagli
rafforza nei telespettatori la convinzione ampiamente diffusa che posti di
blocco e sbarramenti israeliani non servano ad altro se non ad aumentare le
sofferenze dei palestinesi

Un attentato seguito da un'altra sparatoria contro altri coloni sempre in
Cisgiordania. Due i feriti.
La prima rivendicazione è giunta dalle Brigate Al Aqsa.


Fonti militari israeliane sono molto scettiche su questa rivendicazione.
Le modalità del primo attentato, quello più sanguinoso, per il grado di
preparazione tecnica fanno pensare più ad Hamas che alle Brigate Al-Aqsa.
Negli ultimi tempi Hamas ha evitato di rivendicare attacchi per dare
l'impressione di rispettare la tregua da loro stessi proclamata dopo i lanci
di Qassam sulla città israeliana di Sderot e le conseguenti operazioni
anti-terrorismo israeliane. Le Brigate Al-Aqsa, invece, non esitano ad
attribuirsi azioni non condotte da loro al fine di incassare le taglie
promesse dagli Hezbollah libanesi, appoggiati da Siria ed Iran, per ogni
ebreo assassinato. Landi non fa alcun cenno a questo importante aspetto
della vicenda

Nelle settimane scorse, dopo la morte di un loro capo militare a Jenin, i
miliziani avevano affermato di considerare finita la tregua con gli
israeliani che anche Abu Mazen aveva chiesto anche a loro di rispettare.


Ecco il solito tentativo di far risalire la responsabilità ultima ad
Israele, cioè alla vittima di questi eccidi efferati. La tregua non è stata
rotta da Israele, ma dai terroristi di Hamas che, per coprire le loro
responsabilità nella strage avvenuta a Gaza durante una parata militare,
avevano accusato l'aviazione israeliana e lanciato decine di razzi sulla
città di Sderot. Manca poi nel resoconto di Landi qualsiasi accenno
all'incessante opera di preparazione di nuovi attentati da parte delle varie
organizzazioni terroristiche palestinesi. Solo sabato sera la stessa
Autorità nazionale palestinese si era vantata di aver sventato ben 17
attacchi terroristici contro Israele. Giovedì scorso, invece, i servizi di
sicurezza israeliani erano riusciti a fermare un ragazzino palestinese di 14
anni, costretto a diventare una bomba umana da una cellula delle Brigate
Al-Aqsa. Né Landi né alcun telegiornale RAI ha sentito il dovere di
informare il proprio pubblico sui fatti che evidenziano la volontà dei
gruppi terroristici palestinesi di continuare le loro azioni contro Israele
a prescindere da qualsiasi iniziativa di pace

Sempre a Jenin oggi è stato ucciso da una unità speciale dell'esercito
israeliano un capo della Jihad islamica da tempo ricercato. L'agguato
terroristico di Gush Etzion ha un suo peso anche politico perché avvenuto
alle porte di Gerusalemme e nel pieno delle feste ebraiche.
Domani inizia la festa di Sukot una delle più sentite da tutti gli ebrei.
Gli agguati di oggi sono dunque un triste messaggio lanciato al governo
israeliano. I miliziani palestinesi non si sentono sconfitti, ed è anche un
problema in più per Abu Mazen che sta per raggiungere Washington dove, è
certo, verrà richiamato ai suoi impegni contro la violenza terroristica.
Dopo aver definito l'assassinio di alcuni ragazzi come un "agguato
terroristico", e prima di ascriverlo alla "violenza terroristica" che
imperversa tra i palestinesi, come vengono definiti da Landi i responsabili
di queste sanguinose azioni? Terroristi? No, mai. Guai ad usare questa
parola. Per Landi sono "miliziani" che "non si sentono sconfitti".

Tg3 ore 23.00 del 17 ottobre in merito all’assassinio di 3 civili israeliani e il ferimento di altri e dell’uccisione di un capo terrorista della jihad. La giornalista che conduce il tg, nel presentare il servizio, dice che "da una parte" sono stati uccisi tre israeliani e "dall’altra" un appartenente alla Jihad islamica, mettendo sullo stesso piano azioni che non hanno nulla in comune. Del servizo, poi, vanno segnalati due passaggi, altamente propagandistici e figli di un giornalismo scorretto e schierato: 1- Hamas viene definita "movimento di resistenza islamica"; 2- nel "ricostruire" l’azione che ha portato all’eliminazione del capo terrorista della Jihad islamica il giornalista dice che l’uomo è stato riconosciuto e "freddato" da una pattuglia israeliana. I fatti, però, sono andati in tutt’altra maniera, come è evidente da quanto riportato da Ha’aretz che cita testimoni palestinesi e fonti israeliane:

Palestinian witnesses said Abu Ghanem opened fire on the troops who cornered him as he was driving his car through the "Martyr's Junction," known to Israelis as "Tank Junction," on the road between Jenin and Kabatiyeh. No soldiers were wounded by Abu Ghanem's gunfire.

IDF officials said Abu Ghanim was killed when IDF spotted an armed Palestinian. A gunfight broke out, and he was shot and killed, the officials said".
Quindi il terrorista è morto durante uno scontro a fuoco da lui ingaggiato, non è sato "freddato".

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