Il coraggio di Sharon ha smascherato la propaganda di chi attribuisce tutte le responsabilità a Israele
il caos di Gaza ne dimostra la falsità
Testata:
Data: 07/10/2005
Pagina: 3
Autore: un giornalista
Titolo: Gaza e la crisi palestinese
IL FOGLIO di venerdì 7 ottobre 2005 pubblica un editoriale sui conflitti interpalestinesi.

Lo riportiamo:

Da quando Ariel Sharon ha annunciato l’intenzione di ritirare unilateralmente le truppe israeliane dalla Striscia di Gaza si è diffusa l’opinione che il leader del Likud e il suo governo non sarebbero sopravvissuti a quella prova. In effetti le difficoltà, a cominciare dalla dolorosa evacuazione dei coloni e dalla rottura nel partito, non sono mancate, ma alla fine il vecchio generale l’ha spuntata.
Quella che invece è entrata in crisi è la leadership palestinese, che sembra incapace di gestire la nuova situazione, che si sta avviando rapidamente verso esiti conflittuali che potrebbero sfociare in una vera e propria guerra civile. Hamas e le altre organizzazioni terroristiche hanno cercato di far passare il ritiro volontario di Israele come una loro vittoria, e hanno continuato a sparare razzi micidiali da Gaza, uno dei quali è scoppiato prima di partire e ha provocato 21 morti e 80 feriti. La polizia palestinese e le formazioni paramilitari di al Fatah, quando hanno cercato di fermarle, sono state accolte a mitragliate, e hanno lasciato sul terreno altre vittime. A questo punto la polizia ha assalito il Parlamento, chiedendo le dimissioni del governo che non fornisce le armi per combattere Hamas. Il Parlamanto ha sfiduciato il governo, che nelle prossime ore presenterà le dimissioni. Così adesso il presidente Abu Mazen deve compiere la scelta che si è rifiutato di fare sinora, forse nell’attesa di una crisi, che non c’è stata, del governo Sharon. O disarmerà i terroristi o dovrà fronteggiare una sorta di pronunciamento delle forze armate ufficiali. La guerra a bassa intensità che è in corso nella Striscia di Gaza, dove non ci sono più israeliani, è lo specchio dell’ingovernabilità di un futuro Stato palestinese. Se non uscirà rapidamente e con iniziative drastiche da questa situazione, l’Autorità palestinese resterà tale soltanto di nome. Ormai alla propaganda che attribuisce tutte le responsabilità al "sionismo" non crede più nessuno, e questo è forse il risultato più importante ottenuto dal coraggio di Sharon.
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