Un atlante geopolitico che non conosce bene la storia
edito da De Agostini
Testata:
Data: 03/10/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Un atlante geopolitico che non conosce bene la storia
L'Istituto geografico De Agostini pubblica il libro "Conflitti e aree di crisi nel mondo. Scenari geopolitici dopo la caduta del muro di Berlino ( luglio 2005).

Un capitolo è dedicato al conflitto tra Israele i palestinesi e il mondo arabo.
Vi si legge (pag 89):

Per comprendere le ragioni di una profonda sedimentazione d'odio tale da rendere difficile, per alcuni impossibile, accedere a soluzioni negoziali tra le parti, occorre risalire al tempo della seconda guerra mondiale quando il flusso verso la Palestina dell'emigrazione sionista ebraica, già forte negli anni 30 del Novecento, divenne ancora più consistente.
E, poco dopo:
il movimento sionista fruì del sostegno dell'opinione pubblica democratica, in primo luogo quella americana a mano amano che che la dimensione dell'olocausto veniva conosciuta in tutto il mondo. Permettere che lgi ebrei avessero la loro patria sembrava un modo per risarcrli degli orrori della Shoah.
L agran brtagna, a cui spettava il protettorato sulla Palestina non riuscì a controllare lo sviluppo accelerato di un'immigrazione intesa a creare in Palestina lo Stato di Israele , soluzione a cui si giunse nel maggio del 1948. A quel punto glistati della Lega araba reagirono militarmente.
Nonostante il tono distaccato e apparentemente neutrale queste righe non sono adottano un punto di vista per cui la causa del conflitto israelo palestinese sarebbe la stessaesistenza di Israele .

L'aggressione araba all'appena costituito Stato di Israele viene definito una "reazione" , mentre il favore incontrato nelle opinioni pubbliche europee dal progetto sionista è imputato alla volontà di dare agli ebrei un "risarcimento" per gli orrori della Shoah. Decisione che, aposteriori, visto il conflitto provocato dalla nascita di Israele, sembrerebbe un errore.

In realtà, l'esistenza di Israele non è la "causa" del conflitto mediorientale più di quanto il denaro della vittima è la "causa" di un rapina. Come in quest'ultimo caso la vera causa è la volontà del criminale di impadronirsi del denaro con la violenza e la minaccia, così nel caso di Israele la vera causa delle guerre di aggressione scatenate per distruggerla è il rifiuto arabo, islamico e palestinese di accettarne l'esistenza e la legittimità.

Nelle pagine successive colpisce l'asenza di chiari riferimenti all'offensiva terroristica antiisraeliana successiva agli accordi di Oslo. Assenza che permette di affermare con qualche credibilità che l'intesa "fu vanificata da entrambe le parti", senza riconoscere il ruolo predominante delle stragi e della violenza indiscriminata di parte palestinese.

Il successivo riferimento alla Road Map è impreciso,perchè non fa cenno al fatto che la lotta al terrorismo figura come condizione preliminare, mai ottemperata dall'Anp ai negoziati.
E così possibile scrivere

Nel difficile percorso negoziale intervenen la decisione israelian di erigere un muro nel nord della Cisgiordania
Per poi approdare a questa stupefacente conclusione
Ciò ridava fiato all'estremismo palestinese, esploso con nuovi attentati cui seguirono incursioni degli israeliani nei territori
La barriera difensiva non ha ridato fiato al "terrorismo", ha ridotto del 90% gli attentati riusciti. E le incursioni isrealiane sono dirette contro i terroristi, non genericamente contro "i territori"

Invitiamo i lettori di Informazione Corretta a scrivere alla De Agostini per esprimere la propria opinione. L'indirizzo sottostante è quello della pagina web dalla quale è possibile scrivere alla casa editrice.

http://www.ideahobby.it/info_prodotto/no_prodotto.asp