Filippo Landi: un campione della disinformazione
che usa con maestria immagini e parole
Testata: TG 3
Data: 01/10/2005
Pagina: 1
Autore: Filippo Landi - Caludio Pagliara
Titolo: Notizie da Israele e Anp
Filippo Landi al Tg3 delle 12.00 del 28-9-05


"A 5 anni dall'inizio della seconda Intifada il conflitto a
Gaza ed in
Cisgiordania è ripreso con violenza. Ieri sera l'artiglieria
israeliana ha
bombardato zone della Striscia di Gaza, ed è stata la prima volta dal
1967.
Nella notte gli aerei israeliani sono tornati a colpire edifici a Gaza e
nelle vicinanze. La città è piombata nel buio per due ore per la
distruzione
di un grande trasformatore elettrico. Distrutte sedi del partito Fatah
e del
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Non sono segnalate
vittime.
Intanto sullo schermo scorrono le seguenti immagini: un auto della
polizia
palestinese con i lampeggianti accesi, ferma di notte su quella che
sembra
una strada di campagna; alla luce di alcuni fari numerosi agenti si
accalcano attorno ad un cratere; macerie all'interno del cratere;
alcuni
automezzi illuminano con le loro luci uno squarcio nel manto stradale
con a
fianco altri agenti delle forze di sicurezza palestinese; si passa
d'improvviso dalla notte fonda al pieno mattino, e si vede un
bulldozer che
sposta dei detriti per coprire quello che sembra un grosso buco
all'incrocio
tra due strade; alcuni civili sono fermi sull'orlo della voragine,
mentre si
intravede la pala di un bulldozer al lavoro; su una strada vicino ad
alcune
macerie passa un povero carretto trascinato da un asinello; la pala di
un
bulldozer sposta terra e detriti.

Il telespettatore, a questo punto, non presta neppure più attenzione
alle
parole di Landi che specifica non esserci state vittime, ma resta con la
profonda impressione di un bombardamento a tappeto in cui
l'aviazione
israeliana abbia usato bombe ad alto potenziale.
Solo un esame attento della immagini rivela invece la realtà del
filmato.
Quelle che sembravano tanti crateri, buche, voragini, ed un panorama di
strade distrutte, in realtà si rivela essere lo stesso luogo, ripreso
nell'arco di alcune ore, ma su cui vengono fatte sfilare diverse
'comparse'
( poliziotti, operai, civili ) e diversi mezzi ( auto della polizia,
furgoni, bulldozer, un carretto trainato da un asino). In alcuni
fotogrammi,
al margine del cratere, si vede persino un uomo in abiti civili -
evidentemente un addetto alla produzione del 'documentario' -
che spinge via
in malo modo un curioso che se la stava ridendo, forse un passante non
previsto dalla sceneggiatura ed il cui volto non esprimeva il
'pathos'
richiesto dal 'dramma'. Insomma gli spettatori del Tg3 hanno
assistito ad un
'taroccamento' volto ad amplificare e ad ingrandire gli effetti
degli
attacchi israeliani.
Del resto, quella di creare veri e propri set cinematografici per
documentare la brutalità e la violenza dell'esercito israeliano è
una
pratica molto frequente nel mondo dei mass media occidentali fin
dall'inizio
della seconda Intifada. Questo tipo di 'costruzioni
cinematografiche' ha
contribuito ad alimentare in larga parte dell'opinione pubblica
europea la
convinzione che l'esercito d'Israele sia solo una spietata
macchina di
morte, pronto a qualsiasi eccesso pur di conseguire i propri obbiettivi

Contro Israele è stato invece lanciato ancora un razzo Qassam caduto
senza
provocare danni o vittime.
Se vi aspettate che a questo punto compaia qualche immagine da Sderot
o da
qualche altra parte di Israele colpita nei giorni scorsi dai Qassam,
allora
vuol dire che non conoscete bene il vice-corrispondente Rai da
Gerusalemme.
Lo schermo sta infatti continuando a far vedere il solito bulldozer al
lavoro sullo stesso tratto di strada di Gaza di cui abbiamo appena
parlato
sopra. Probabilmente a Landi non sarà sembrato opportuno interrompere il
'film' con inutili divagazioni

Tuttavia è l'uccisione a Ramallah di un cittadino israeliano rapito
da un gruppo terroristico di Hamas a provocare ora in Israele le maggiori
preoccupazioni. I rapitori hanno promesso altre azioni simili per
ottenere
la liberazione dei prigionieri di Hamas. Nella notte altri 25 militanti
della Jihad e di Hamas sono stati arrestati dai militari israeliani a
Qalqilyah e Turkarem: il bilancio degli arresti è di oltre 400 in 4
giorni.
Molti erano anche candidati di Hamas alle prossime elezioni comunali.
Ci eravamo molto sorpresi quando , riferendo dell'assassinio
di Nuriel
Sasson, Landi aveva usato la parola 'terroristi' in riferimento
ad Hamas.
Era persino nata la tenue speranza che, posto di fronte
all'ennesima prova
della natura criminale di questa organizzazione, fosse sorto in lui un
qualche ripensamento. Invece, con questo servizio , vediamo tornare i
'militanti' non solo di Hamas ma pure della Jihad islamica. E
non basta:
Landi ci tiene a sottolineare che molti dei fermati erano candidati alle
elezioni comunali. Quasi che la partecipazione di Hamas alle elezioni
l'avesse resa alla stregua di un normale partito politico

Chiuse nella notte 15 sedi dell'associazione palestinese di carità
Dawa.
Assisteva anche le famiglie degli attentatori suicidi e, per gli
israeliani,
istigava all'odio contro Israele.
Con quel "per gli israeliani" Landi ha voluto rimarcare che
si tratta di
una loro particolare interpretazione delle attività di questa nobile
associazione. In realtà - come è noto a tutti coloro che conoscono la
storia
e l'organizzazione di Hamas - tutte le associazioni legate a questo
gruppo
terroristico hanno come principale scopo la distruzione di Israele. In
particolare le associazioni di carità di Hamas, oltre a svolgere
funzioni di
supporto alle famiglie dei terroristi, si occupano attivamente della
propaganda non solo contro Israele, ma contro gli ebrei e qualsiasi
forma di
convivenza con loro. Questo tipo di attività risulta persino più
pericolosa
degli attentati terroristici perché diffonde a piene mani
quell'estremismo e
quella cultura dell'odio che da anni rendono impossibile qualsiasi
soluzione
pacifica

Infine un primo contraccolpo politico. Un consigliere di Sharon ritiene
che
in questa situazione di conflitto Israele possa procedere alla
definizione
unilaterale dei confini in Cisgiordania con l'annessione di una sua
parte"
Informazione corretta ha già sottolineato in altra parte la smentita da
parte di Sharon stesso di questa ipotesi avanzata da un suo consigliere.

Filippo Landi al Tg3 delle 19.00 del 28-9-2005

Non bastando i servizi di Landi, stasera il Tg3 ha pensato bene di farlo
precedere da una breve introduzione di Bianca Berlinguer, che,
annunciando
nuovi raid aerei israeliani su Gaza, li ha correlati all'
"uccisione di un
colono". Nuriel Sasson è ormai diventato per la redazione romana
del Tg3
semplicemente un "colono". I razzi Qassam, invece, che sono
il vero motivo
delle operazioni nella Striscia, non sono neppure menzionati dalla
Berlinguer.

Ed adesso il servizio di Landi

I cacciabombardieri israeliani sono tornati a sfrecciare questo
pomeriggio
nel cielo della città di Gaza. Hanno però sganciato i missili più a
nord,
vicino alla cittadina di Beit Hanoun. Attacco dissuasivo, dicono i
comandi
militari, per evitare il lancio di razzi Qassam. Questa mattina, invece,
all'alba si sono contati i danni degli attacchi notturni. Colpite
anche basi
del partito Fatah. Ed anche l'artiglieria ieri ha sparato verso la
Striscia
di Gaza per la prima volta dal 1967. Oggi il generale Ziv ha ammonito:
"Ieri
i nostri cannoni hanno sparato verso la campagna palestinese, e non
abbiamo
voluto colpire le case. Se ci saranno altri lanci di razzi, colpiremo
anche
la zona di Beit Hanoun ".
Sequenza delle immagini proposte da Landi: aereo israeliano che vola
alto
nel cielo; veduta di case ed edifici di Gaza; di nuovo aereo israeliano
alto
in cielo; edificio di Gaza annerito; squarcio nel soffitto di una
abitazione; buco sulla parete di un'aula scolastica; proiettili
israeliani
pronti ad essere sparati con al fianco due militari di Tsahal che
conversano
amabilmente; l'affusto di un cannone israeliano; un ufficiale
israeliano che
si dirige con fare deciso verso un pezzo di artiglieria semovente;
generale
israeliano che lancia minacce.
A questo punto il telespettatore del Tg3 avrà probabilmente raggiunto la
convinzione che tra Gaza nel 2005 e Guernica nel 1937 non passino poi
tante
differenze. E soprattutto che non ci siano poi molte differenze tra chi
sganciava bombe sulle città spagnole nel 1937 ed i soldati e i piloti
israeliani. I razzi Qassam, pur citati nel testo del servizio, non
meritano
però più neanche un fotogramma. Dei feriti e dei danni subiti dagli
abitanti
di Sderot nessuna traccia né visiva né verbale. Va ribadito che,
finora,
questi tremendi bombardamenti israeliani non hanno fatto vittime tra i
civili

In Cisgiordania intanto è caccia al gruppo di terroristi di Hamas che
hanno
rapito ed ucciso il cittadino israeliano Nuriel Sasson. E proseguono
anche i
rastrellamenti. Altri 25 appartenenti ad Hamas e alla Jihad islamica
sono
stati arrestati. Sono ormai oltre 400 gli arrestati negli ultimi 4
giorni. A
5 anni dall'inizio a Gerusalemme della seconda Intifada il
conflitto a Gaza
ed in Cisgiordania dunque non si è spento.
La celebrazione dei 5 anni dall'inizio dell'Intifada è
illustrata dalle
seguenti immagini: la 'passeggiata' di Sharon del 28 settembre
del 2000
sulla spianata delle moschee; le proteste dei palestinesi; i successivi
scontri tra la polizia israeliana ed i dimostranti palestinesi; un
tratto
della barriera difensiva che sembra tagliare in due un centro abitato
palestinese; una donna con un bambino in braccio che si fanno
faticosamente
strada attraverso le sbarre di un passaggio del muro. Insomma il solito
minestrone della propaganda filo-palestinese da cui è rigorosamente
omesso
qualsiasi riferimento al rifiuto di Arafat degli accordi di Camp David e
all'ammissione da parte proprio di alcuni esponenti politici
palestinesi del
fatto che l'insurrezione armata era già stata pianificata ed
organizzata
quando Sharon attraversò la spianata. Quello però che davvero manca
nell'album dei ricordi di Landi sono le immagini di quelle
centinaia di
cittadini israeliani macellati sugli autobus, nei ristoranti, nelle
discoteche, all'uscita dei negozi o alla fermata dei bus in questi
terribili
ultimi 5 anni. Quell'interminabile lista di gente comune uccisa,
ferita e
resa invalida per sempre, senza la quale non è possibile capire la
costruzione della barriera. Ammesso che capire sia l'obbiettivo
principale
di questo tipo di informazione, sempre molto attenta alle motivazioni
dei
gruppi terroristi palestinesi e poco incline a comprendere le ragioni di
Israele

Un consigliere del primo ministro Sharon oggi afferma: "Potremmo
anche
decidere di definire ora unilateralmente i confini in Cisgiordania
annettendo una parte di questo territorio".
A questo punto in video compare Landi in persona con in mano un
microfono
e con gli occhi sgranati: l'espressione di chi sta per annunciare
chissà
quale cataclisma

Sarebbe la fine dei colloqui di pace prima ancora della loro ripresa, e
la
sconfitta di Abu Mazen. Il presidente palestinese ne discuterà a
Washington
il 20 ottobre con Bush, anche per capire se esiste una possibilità per
riprendere le trattative di pace e su quali argomenti".
E'appena il caso di ribadire ancora una volta che l'ipotesi del
consigliere
politico del Primo Ministro israeliano è stata smentita da Sharon
stesso, e
quindi l'agitazione di Landi è un tantino prematura.

Filippo Landi al Tg3 delle 12.00 del 29-9-2005

Dopo Gaza, Jenin torna ad essere il centro delle scontro tra
militari
israeliani e miliziani palestinesi. Nella notte vi sono stati altri
rastrellamenti in Cisgiordania, e proprio a Jenin si è scatenato un
violento
scontro a fuoco. In un villaggio alla periferia della città, i soldati
israeliani hanno ucciso 3 miliziani palestinesi, due appartenevano alla
Jihad islamica, il terzo era un capo locale delle Brigate Al Aqsa.
Ancora una volta si assiste alla solita mistificazione di Landi che fa
passare per semplici 'miliziani' gli appartenenti alla Jihad
islamica ed
alle Brigate di Al-Aqsa, braccio armato di Fatah.
Basterebbe ricordare l'attentato al quartiere ortodosso a
Gerusalemme che
nel febbraio del 2002 fece 11 morti, tra cui molti bambini, e 50 feriti
e
mutilati, per togliersi ogni dubbio sul nome da dare alle Brigate
Martiri di
Al-Aqsa. Come basterebbe richiamare alla mente l'attentato al
ristorante
Maxim di Haifa, frequentato da arabi e da ebrei, che nell'ottobre
2003 fece
21 morti e 60 feriti e storpiati, per chiamare col loro nome i
"militanti"
della Jihad islamica. Ma la memoria di Landi non sembra capace di
trattenere
questi dettagli, e quindi chissà per quanto tempo ancora si andrà
avanti con
le operazioni linguistiche finalizzate a coprire la vera natura di
questi
branchi di assassini

Nella zona di Jenin proprio le Brigate Al Aqsa avevano fin qui aderito
alla
tregua alle azioni militari chiesta da Abu Mazen . E poco fa il leader
delle Brigate Al Aqsa a Jenin Zaqariya Zubeidi ha detto che questa
tregua è
finita.
A dir la verità - azione evidentemente alquanto faticosa per Landi -
la
tregua non è finita con le operazioni di rastrellamento iniziate dagli
israeliani in questi ultimi giorni - come invece vuol far credere il
giornalista RAI - ma con il lancio di razzi Qassam su Sderot e
dintorni, e
ancora prima con i continui preparativi di nuovi attentati che questi
gruppi
di "militanti" hanno incessantemente messo in atto

Fonti militari israeliane mostrano tuttavia soddisfazione per i
risultati
fin qui ottenuti dopo la strage provocata da Hamas tra i palestinesi a
Jebalya. Gli arresti compiuti oltre 400 in Cisgiordania tra i militanti
di
Hamas ed i bombardamenti su Gaza avrebbero fortemente indebolito
l'immagine
e l'organizzazione di Hamas che si stava preparando alle prossime
elezioni
politiche palestinesi. Inoltre sono finiti in prigione molti candidati
di
Hamas alla nuova tornata di elezioni comunali palestinesi che si svolge
oggi.
Ad ascoltare Landi sembra quasi che Israele stia ostacolando il
normale
svolgimento delle elezioni comunali palestinesi, e non invece
perseguendo i
principali, se non unici, responsabili di quanto sta avvenendo in questi
giorni. Hamas, poi, non è un normale partito politico, ma bensì
un'organizzazione votata alla distruzione di Israele. Qualsiasi
progresso
nei negoziati di pace potrà avvenire solo quando i gruppi terroristici
come
Hamas saranno messi nelle condizioni di non nuocere


A Gaza sul confine stazionano i carri armati israeliani, e c'è
anche spazio
per qualche foto ricordo.
In video compaiono alcune immagini di un matrimonio avvenuto in un
campo
militare israeliano nei pressi del confine con Gaza: appare una sposa
vestita di bianco in mezzo ad un gruppo di soldati di Tsahal. E'la
prima
volta da giorni che nei servizi di Landi compare qualche immagine da
Israele
diversa dalla solita sequenza di aerei, carri armati, soldati in armi.
Essendo però l'inserzione posta immediatamente dopo le immagini
degli
arresti in Cisgiordania, ed immediatamente prima di altre immagini
inerenti
il muro e le dure condizioni di vita dei palestinesi, non vorremmo che
questa nota di colore non servisse invece a far credere che, mentre i
palestinesi soffrono, gli israeliani si divertono. E'solo un
dubbio, certo,
ma conoscendo gli astuti montaggi dei servizi di Landi, a pensar male
forse
non si sbaglia

Sul piano politico confermato il viaggio di Abu Mazen a Washington il
prossimo 20 ottobre. Il Presidente palestinese, è certo, chiederà a
Bush la
ripresa dei colloqui di pace e di bloccare la parziale, unilaterale
annessione ad Israele della Cisgiordania, come ipotizzato ieri da un
consigliere di Sharon. Piano smentito oggi dallo stesso Primo
Ministro.


Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviaere la propria opinione al direttore del Tg 3. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.
Il servizio si conclude con la smentita di Sharon di qualsiasi atto
unilaterale. Però le immagini che scorrono sullo schermo non riguardano
affatto la notizia che si sta comunicando. Gli ultimi fotogrammi che
passano
riguardano un tratto della barriera difensiva che passa vicino ad un
centro
abitato palestinese, ed una donna con un bambino piccolo in braccio, che
attraversa le sbarre di uno dei varchi della barriera. Sono le stesse
immagini che erano state utilizzate per commemorare i 5 anni
dall'inizio della seconda Intifada. A Landi queste immagini devono
essere
piaciute moltissimo, e quindi ha deciso di concederci il bis.
Abbinandole
questa volta al nome di Sharon, tanto per non far dimenticare al
pubblico
chi è il cattivone che ha voluto tutte queste ingiustizie
ant.dibella@rai.it