Salta l'intesa per una sponsorizzazione tra il Milan e il ministero israeliano del turismo
senza motivi credibili
Testata:
Data: 28/09/2005
Pagina: 19
Autore: Davide Frattini
Titolo: Salta lo sponsor israeliano. Il Milan: non è un atto politico
Il CORREIRE DELLA SERA di mercoledì 28 settembre 2005 pubblica a pagina 19 un articolo di Davide Frattini "Salta lo sponsor israeliano. Il Milan: non è un atto politico".

Lo riportiamo:

GERUSALEMME — Al ministero del Turismo non hanno ancora perso le speranze e hanno provato anche con Ariel Sharon. Il primo ministro è amico di Silvio Berlusconi, perché non tenta di mettere una buona parola con il premier italiano e proprietario del Milan? L'obiettivo è convincere i dirigenti della squadra di calcio a cambiare idea e ad accettare una sponsorizzazione israeliana: 550 mila euro in cambio della promozione del Paese come meta di viaggio per gli italiani. Un accordo — ha raccontato il quotidiano
Maariv — che «sembrava fatto e poi è saltato senza ragioni». E' a quel punto che il ministro del Turismo Abraham Hirchson si è spinto a scrivere una lettera a Sharon: «Le trattative sono cominciate con grande entusiasmo da parte degli italiani e sono finite con un atteggiamento molto freddo. Sorge il sospetto che ci siano state interferenze politiche». Hirchson è convinto che un intervento del premier possa servire.
Maariv ha svelato il caso e ricostruito i sei mesi di negoziati. Gli approcci sono cominciati quando Eli Cohen, un dirigente del ministero, ha contattato la società sportiva attraverso l'ambasciatore italiano in Israele, Sandro De Bernardin. La sponsorizzazione avrebbe dovuto invogliare i tifosi e sostenitori del Milan a venire in Israele. Il ministero è convinto che il mix calcio-turismo possa funzionare e in queste settimane ha prodotto uno spot con il calciatore locale Avi Nomni. In luglio, il Milan avrebbe spiegato agli israeliani che stavano ancora decidendo se accettare la proposta. Tre settimane fa il no definitivo.
Secondo i dirigenti della società calcistica, nessun motivo politico sarebbe dietro al mancato accordo. «L'affermazione riportata dal quotidiano
Maariv — hanno spiegato in una nota — non risponde a verità. È vero invece che quell'intesa non ha potuto essere conclusa a causa di un precedente impegno con il ministero del Turismo spagnolo (con il quale avevamo un contratto nella scorsa stagione sportiva)». Mentre erano in corso le trattative con il ministero del Turismo israeliano — spiegano da Milano — gli spagnoli hanno fatto valere una prelazione per il rinnovo.
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