I servizi di sicurezza israeliani cercano 9 disertori armati
mentre si succedono allarmi relativi a possibili attentati contro navi da crociera israeliane
Testata:
Data: 08/08/2005
Pagina: 4
Autore: un giornalista
Titolo: E' caccia all'uomo per nove disetore
IL RIFORMISTA di martedì 9 agosto 2005 pubblica a pagina 5 un articolo sulla ricerca da parte dei servizi di sicurezza israeliani di 9 disertori armati.
Ecco il testo.

In Israele è in atto una vera e propria febbrile "caccia" a nove disertori ancora in possesso delle armi di ordinanza. Dopo quello che è accaduto a Shfaram, in Galilea, dove un estremista che aveva abbandonato il suo reparto ha ucciso quattro arabi israeliani a bordo di un bus ed è stato successivamente linciato, le autorità non vogliono correre altri rischi. Durante un’audizione della commissione Esteri e Difesa della Knesset, il ministro israeliano della Difesa, Shaul Mofaz, ha riferito ieri che i disertori sono più di cento, ma ha
precisato che solo nove dispongono ancora delle armi. Il ministro ha evitato di rispondere quando un componente della commissione ha chiesto se i nove possono
considerarsi estremisti e se il loro profilo è simile a quello di Eden Natan-Zada, l’autore della strage di giovedì scorso. Ma è evidente che la tensione sia destinata inevitabilmente a salire, e che attentati di quel genere potrebbero indurre le organizzazioni armate palestinesi a una recrudescenza
tanto improvvisa quanto dagli esiti imprevedibili. Intanto anche ieri una
nave da crociera israeliana con 650 passeggeri a bordo ha cambiato rotta in seguito a un allarme attentato. La Mirage, in navigazione verso la città costiera di Alanya, in Turchia, è stata dirottata verso Larnaca, a Cipro. «Sembra che siano problemi di sicurezza nei prorti turchi», si è limitato a commentare il presidente dell’Autorità portuale cipriota, Chryssis Prenzas, parlando alla radio. Venerdì scorso altre quattro navi da crociera israeliane dirette verso le coste della Turchia sono state dirottate per
ordine del ministero dei Trasporti dello Stato ebraico, dopo che l’intelligence israeliana e turca avevano ricevuto informazioni su una specifica minaccia terrorista.
Molto interessanti sul RIFORMISTA del 9 agosto anche gli articoli "I labour perplessi, Barak sa di passato" che riporta una conversazione con Galia Golan, cofondatrice di Peace Now e oggi sostenitrice del piano di disimpegno e del governo Sharon, I rabbi ultranazionalisti sbagliano"di chaim Milikowsky, capo del Dipartimento Talmudico dell'Università Bar Ilan, che critica i rabbini che chiedono ai soldati israeliani di disobbedire agli ordini relativi al disimpegno, "E intanto aumentano le famiglie povere", articolo che giustamente colloca il fenomeno della povertà in Israele nel contesto dell'offensiva del terrorismo e "Hamas proverà a dimostrare che il ritiro avviene sotto i suoi colpi, ma perderà", intervista di Anna Momigliano allo storico Michael Oren.
Purtroppo, nessuno di questi articoli, pubblicati a pagina 5, è disponibile sul web.

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