Il CORRIERE DELLA SERA di lunedì 8 agosto 2005 pubblica un articolo sulle dimissioni dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu, contrario al ritiro da Gaza, che non riporta in alcun modo la notizia di un nuovo attentato rivendicato dalle Brigate dei Martiri di al Aqsa .
Così, a differenza degli altri quotidiani, il CORRIERE non dà la notizia del ferimento di due civili israeliani, tra cui un bambino di dieci anni, ad opera del terrorismo palestinese.
Ecco il testo dell'articolo:— Benjamin Netanyahu alla riscossa. Ieri il pezzo da novanta della destra israeliana ha annunciato le sue dimissioni da ministro delle Finanze e allo stesso tempo ha apertamente sfidato la leadership di Ariel Sharon. «Non posso far parte di un governo che ignora la realtà e agisce alla cieca, incoraggiando il terrorismo islamico» a Gaza, ha dichiarato alla conferenza stampa nel pomeriggio. «Il mandato per il nostro governo non comprendeva il ritiro da Gaza e la messa in pericolo dello Stato ebraico».
In mattinata Sharon aveva facilmente ottenuto la luce verde del gabinetto (17 voti contro 5) per l'inizio dello smantellamento di 3 colonie isolate nella striscia di Gaza, che dovrebbe iniziare tra il 15 e il 17 agosto. Ma, poco dopo, la doccia fredda. «Bibi», come Netanyahu è conosciuto sin dagli anni Ottanta, torna all'attacco. Non è la prima volta. Dalla sua sconfitta alle elezioni nel 1999, quando venne tra l'altro accusato di corruzione e gravi irregolarità, ha ripetutamente cercato di rilanciarsi. E sempre giocando la carta del sostegno dell'estrema destra laica e religiosa, oltre che dei «puristi» dell'ideologia della «Grande Israele» nel Likud. Ci riuscì una prima volta nel maggio 2002, durante il dibattito al comitato centrale del partito sull'accettazione di Sharon di uno Stato palestinese a Gaza e in parte della Cisgiordania.
Vinse lui, facendo passare la linea contraria. Ma Sharon in quel momento stava realizzando il sogno di ogni premier israeliano dal 1978 (da quando cioè Likud e laburisti si contendono la guida del Paese, prima infatti le sinistre avevano sempre vinto le elezioni): catturare i voti del centro. Un vantaggio che gli permise di vincere facilmente l'ultima tornata nel 2003. Ma allora si rese anche conto che non poteva alienarsi la destra del Likud. E offrì a Bibi il portafoglio delle Finanze.
Un ministro però scomodo, riottoso, ambizioso. A detta di molti commentatori locali, Bibi già allora pensava al momento giusto per dimettersi e sfidare apertamente Sharon. «Le sue dimissioni sono scontate. Si tratta solo di capire quando gli sarà più conveniente», scriveva tra gli altri ai primi di giugno Ben Caspit, editorialista del quotidiano Maariv. Le aveva minacciate apertamente nel maggio 2004, quando il progetto di ritiro da Gaza era stato messo a fuoco. Poi ancora nell' ottobre-novembre 2004, ai tempi della morte di Arafat, e l'aprile scorso.
Tra le file del governo si replica che nulla cambia nel piano di disimpegno da Gaza. «Andremo avanti come previsto», ha ripetuto personalmente Sharon nel pomeriggio. La Borsa di Tel Aviv non ha gradito le dimissioni di Netanyahu, registrando un calo del 5 per cento. Ma già a sera Sharon ha posto fine alle speculazioni sul suo successore, nominando il vicepremier, e uno dei suoi uomini più fidati, Ehud Olmert. Dietro le quinte nei circoli di governo, però, si pensa già alle elezioni anticipate. Il voto è previsto per il novembre 2006. Le dimissioni di Netanyahu potrebbero però causare una crisi tanto grave da indurre i laburisti ad abbandonare l'attuale governo di unità nazionale dopo il completamento del ritiro da Gaza.
L'edizione on line del quotidiano di domenica 7 agosto dà la notizia, ma in modo assolutamente scorretto. Nel sottotilo si legge: "Feriti due coloni israeliani". Anche il bambino colpito è indicato come un "colono". Un bambino di 10 anni tra la vita e la morte è un "colono"!
L'attentato è poi definito, molto impropriamente, "sparatoria".
Ecco il testo:Israele: dimissioni di Netanyahu dal governo
Il ministro delle Finanze ed ex premier è il principale rivale di Sharon all'interno del Likud. Feriti due coloni israeliani
GERUSALEMME - Il ministro delle Finanze Binyamin Netanyahu ha rassegnato le dimissioni dal governo di Israele. Netanyahu, che è stato anche primo ministro, ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Ariel Sharon durante la seduta del governo, riunitosi per approvare lo sgombero del primo gruppo di insediamenti nella striscia di Gaza (il governo ha dato il proprio assenso). «Un ritiro unilaterale dalle colonie senza ricevere nulla in cambio non è certo il modo giusto di procedere», ha scritto Netanyahu. «Non posso avallare una decisione del genere, che minaccia la sicurezza dello Stato. Non posso essere coinvolto in una mossa irresponsabile che divide il nostro popolo, che danneggia la nostra sicurezza e che in futuro porrà in pericolo la stessa integrità di Gerusalemme».
Netanyahu è il principale rivale di Sharon all'interno del Likud, il partito che ha la maggioranza nel governo. È probabile che Netanyahu, secondo gli osservatori politici israeliani, sia la proposta alternativa a Sharon a leader del Likud il prossimo anno.
SPARATORIA: DUE ISRAELIANI FERITI - Due israeliani, un padre e suo figlio di dieci anni (il bambino si trova in fin di vita), sono rimasti feriti domenica in un attacco a colpi di kalashnikov avvenuto in Cisgiordania. I due feriti stavano viaggiando in auto a nord di Ramallah su una strada utilizzata solo dai coloni. L'attentato è stato rivendicato dall'organizzazione terroristica palestinese Brigate dei martiri di al-Aqsa, che ha annunciato di aver voluto vendicare la strage di Shfaram, in cui giovedì scorso un giovane disertore dell'esercito israeliani, vicino agli ebrei ultraortodossi, ha sparato su un pullman ammazzando quattro arabi israeliani prima di essere a sua volta ucciso.
CONFERMATO SVENTATO ATTACCO A NAVI DA CROCIERA - Un responsabile israeliano ha confermato che venerdì i servizi di sicurezza turchi hanno sventato un attentato di Al Qaeda contro croceristi israeliani che si accingevano ad attraccare nel porto turco di Alanya. Le quattro navi su cui viaggiavano hanno avuto ordine dal ministro dei Trasporti israeliano di rinunciare alla sosta in Turchia e di puntare verso Cipro. Dany Arditi, responsabile del Centro di monitoraggio della lotta al terrorismo, ha confermato che in Turchia è stata catturata «una cellula terroristica di Al Qaeda o almeno parte di essa». Arditi ha aggiunto che le autorità turche hanno anche requisito una quantità di esplosivo che avrebbe potuto provocare un attentato di vasta portata.
Fonti mediche palestinesi hanno riferito che un palestinese è deceduto colpito dal fuoco israeliano presso un posto di osservazione a Gaza non lontano dal confine egiziano.
Il TELEVIDEO RAI, sempre del 7 agosto, non è da meno: il bambino è un "colono"; vengono riportate le dichiarazioni propagandistiche dei terroristi palestinesi, un atto chiaramante terroristico viene accostato e "bilanciato" da un episodio ancora da chiarire.
Ecco il testo, "Nuove violenze in Cisgiordania e a Gaza", da pagina 101 (sezione "Ultim'ora") di TELEVIDEO:18.20 Due coloni israeliani, padre e figlio di 10 anni, sono stati feriti in un agguato palestinese mentre viaggiavano in auto in Cisgiordania. Il bimbo è grave. L'attacco è stato rivendicato dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa, come ritorsione per la strage compiuta da un estremista israeliano su un bus. Un palestinese di 23 anni è stato invece ucciso dai militari israeliani nel Sud della Striscia di Gaza. Lo affermano fonti ospedaliere locali. Secondo testimoni, il giovane non era armato.
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