Crisi diplomatica tra Vaticano Israele :una cronaca corretta
di Luigi Accattoli
Testata: Corriere della Sera
Data: 29/07/2005
Pagina: 15
Autore: Luigi Accattoli
Titolo: Il Vaticano contro Israele: non accettiamo lezioni
Cronaca della crisi diplomatica tra Vaticano e Israele equilibrata nel riportare sia le posizioni vaticane che quelle israeliane quella di Luigi Accattoli sul CORRIERE DELLA SERA di venerdì 29 luglio 2005 a pagina 15.
Ecco l'articolo, "Il Vaticano contro Israele, non accettiamo lezioni":CITTA' DEL VATICANO — Durissima risposta del Vaticano a Israele sulle «mancate condanne», sotto papa Wojtyla, del terrorismo palestinese: una «nota» elenca — «senza pretesa di completezza» — ventitré interventi, 11 dei quali contengono dirette parole di condanna e dichiara «penosa sorpresa» per il fatto che tanti pronunciamenti «pubblici», distribuiti nell'arco di 26 anni, siano passati «inosservati» da parte delle autorità israeliane. Toni ancora più forti ha una «dichiarazione» che accompagna la «nota» e che è firmata dal portavoce Navarro Valls: definisce «insostenibile» e «pretestuosa» la protesta del ministero degli Esteri di Gerusalemme per la mancata citazione di Israele da parte del Papa ma soprattutto reagisce a un'affermazione di un funzionario israeliano, Nimrod Barkan, che aveva chiesto al Vaticano di mutare atteggiamento: «Come il Governo israeliano non si lascia dettare da altri ciò che esso deve dire, nemmeno la Santa Sede può accettare di ricevere insegnamenti e direttive da alcun' altra autorità».
Pareva che il botta e risposta che si era avuto lunedì 25, sulla mancata citazione di Israele da parte di Benedetto XVI, avesse chiuso il caso. Il ministero degli Esteri israeliano aveva convocato il nunzio, protestando perché il Papa aveva citato gli attacchi terroristici che stavano colpendo Egitto, Turchia, Iraq e Gran Bretagna, senza menzionare Israele dove un attentato suicida aveva fatto cinque morti a Netanya, il 12 luglio. Il portavoce vaticano aveva risposto che la protesta era «pretestuosa» perché il Papa aveva fatto riferimento agli episodi terroristici della settimana, ma aggiungeva che «ovviamente» la sua condanna per «ogni» atto terroristico valeva anche per il «grave attentato» di Netanya. Perché dunque il rilancio di ieri? Perché «il sig. Barkan», come lo chiama Navarro Valls, non si era limitato a convocare il nunzio, ma aveva fatto «dichiarazioni» assai pungenti al Jerusalem Post di martedì, affermando che «con il nuovo pontefice» il Vaticano, che «ha evitato in passato di condannare gli attacchi in Israele», dovrà «cambiare pagina».
Barkan aveva pure affermato che Israele aveva più volte «calmamente protestato», negli anni, per il silenzio vaticano. Navarro Valls afferma che queste proteste non ci furono e sono state «inventate» dal funzionario. Altra durezza del portavoce vaticano: «non sempre» gli attentati contro Israele sono stati «immediatamente» condannati anche perché essi «talora erano seguiti da immediate reazioni israeliane non sempre compatibili con le norme del diritto internazionale» e dunque «sarebbe stato impossibile condannare i primi e passare sotto silenzio le seconde».
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