La risposta dell'editore Giunti alle proteste per il libro "Educare alla pace"
dimostra l'utilità delle critiche
Testata:
Data: 20/07/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: La risposta dell'editore Giunti alle proteste per il libro "Educare alla pace"
Il 9 luglio 2005 Informazione Corretta pubblicava una lettera di protesta di Livia Noris, segretario dell'associazione culturale Italia.Israele di Bergamo, indirizzata all'editore Giunti e relativa al volume di Renzo Zanoni "Educare alla pace. Religioni usi e costumi degli abitanti del mondo", che conteneva gravi falsificazioni storiche antiisraeliane.
Seguiva l'invito ai nostri lettori ad inviare altre lettere all'editore.

Il quale ha ora accolto gli appelli che gli sono stati rivolti, ritirando il libro dal commercio.

Di seguito ripubblichiamo la lettera di Livia Noris, seguita dalla gentile risposta della direzione editoriale della Giunti a quanti hanno scritto per criticare la pubblicazione del libro:

Bergamo 9 luglio 2005

Vi scrivo in relazione al testo di Renzo Zanoni "Educare alla pace. Religioni usi e costumi degli abitanti del mondo" che in sovracopertina risulta edito dalla Giunti Junior ( anche se poi in copertina la casa editrice risulta la Demetra e il sottotitolo si fa più preoccupante: "usi costumi e razze degli abitanti del mondo") .

Nel capitolo sulla questione mediorientale leggo le testuali parole:

"Lo stato di Israele viene creato il 14 maggio ’48 , da quel momento cerca di estendere il suo territorio attraverso una serie di guerre mosse ai paesi limitrofi Egitto, Libano , Siria , Giordania .I palestinesi nei territori occupati di Israele vengono deportati in campi di concentramento. Lotte sanguinose oppongono i palestinesi ( di religione mussulmana) da sempre residenti su quella terra di nuovi immigrati ebrei ( ebraismo)".

In realtà Israele non attaccò, ma fu attaccato dagli eserciti di questi stati poche ora dopo la sua nascita (sancita da una risoluzione ONU che tentava di risolvere il confronto fra arabi ed ebrei). Ed anche la maggior parte delle altre guerre che ha combattuto sono state guerre di difesa dalle minacce e dagli attacchi dei paesi confinanti e non attacchi mossi da Israele.

Certamente uno può essere poco informato dei fatti, ma non è che ci voglia molto tempo dare un’occhiata ai libri di storia prima di scrivere fandonie ai bambini.

Ora veniamo alla "chicca"dei campi di concentramento .

Questa è una falsità che ha il sapore della malafede: a parte che molti arabi residenti nei territori conquistati da Israele nella guerra del ’48 e facenti ora parte del territorio israeliano sono cittadini di Israele e non vivono in campi di concentramento, ma fra loro ci sono medici, giornalisti, deputati, avvocati e professori della società israeliana di cui fanno parte.

Ci sono poi quelli che risiedono nelle città, come Betlemme e Ramallah, dei cosiddetti territori occupati e sono, appunto, residenti in città e villaggi… se poi ci si riferisce ai profughi delle guerre ( triste corollario di ogni conflitto), certamente da decenni fanno una vita miserabile nei campi profughi gestiti dall’ONU, ma spero che l’autore conosca la differenza fra campo di concentramento e campo profughi!

Infine l’autore dimentica che fra i palestinesi arabi c'è una minoranza cristiana, dimentica che anche gli ebrei hanno abitato quella regione da sempre e che purtroppo la lotta non ha fatto distinzioni fra vecchi e nuovi ebrei, come testimonia il pogrom di Hebron nel 1929 ai danni di una comunità che viveva lì da millenni.

Insomma l’autore ignora troppe cose, ne travisa molte altre e ciò è molto grave in un testo destinato ai bambini e che vorrebbe ( il condizionale è d’obbligo) educare alla pace.

Ma davvero si vuole educare alla pace con le falsità e l’ignoranza? Gradirei una vostra risposta a questo mio preoccupato interrogativo.


cordiali saluti
il segretario della associazione culturale Italia.Israele di Bergamo
Livia Noris



Gentili signori

Il libro di Renzo Zanoni "Educare alla pace. Religioni usi e costumi degli
abitanti del mondo" pubblicato dalla Casa Editrice Demetra è entrato solo
recentemente nel nostro catalogo editoriale, dopo l'acquisizione della
Demetra da parte di Giunti editore. Purtroppo, senza un adeguato controllo
dei contenuti, è stato distribuito con una nuova sovraccoperta che porta il
nostro marchio. La verifica di quanto da voi segnalato non può che vederci
in pieno accordo con le vostre critiche e ci rammarichiamo che alcune
affermazioni contenute nel testo, oltre che errate o distorte, abbiano
ferito la sensibilità di alcuni lettori. Pertanto abbiamo deciso di bloccare
la vendita e di ritirare immediatamente dal commercio il libro che, se avrà
una nuova edizione, sarà certamente emendato da tali errori.

Da parte nostra un sincero ringraziamento per averci segnalato la cosa e
l'auspicio che la nostra decisione incontri la piena soddisfazione di tutti
coloro che hanno scritto in merito.

Cordiali saluti,


Bruno Mari

Direzione Editoriale
Giunti Editore S.p.A.
Una vicenda conclusasi positivamente, che dimostra l'utilità delle critiche e delle proteste contro la disinformazione e la propaganda.