Terrorismo contro Israele: cronache scrorrette e corrette
confronto tra i tre quotidiani gratuiti
Testata:
Data: 15/07/2005
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: Notizie da Israele e Anp
LEGGO che non dedica quasi mai spazio all'estero mercoledì 13 luglio 2005 ha riportato la notizia dell'attentato a Natanya. A pag. 2 accompagnato da una foto di due ragazze ferite, la redazione riporta il seguente articolo dal titolo: "Scorre il sangue in Israele" e dal sottotitolo: "Autobomba anche a Beirut, due morti".
Ecco il testo:

Torna a scorre il sangue in Israele. Tre morti, due persone in fin di vita e altri numerosi feriti sono il bilancio di un attacco kamikaze avvenuto ieri in un centro commerciale di Netanya, a nord di Tel Aviv. L'attentato, realizzato da un giovane diciottenne, è stato rivendicato dal gruppo militante palestinese Jihad islamica e subito condannato dall'Autorità Palestinese, che ha ribadito a tutte le fazioni armate di rispettare il cessate il fuoco.
A Beirut, invece, in un agguato contro il convoglio del ministro della difesa uscente Elias Murr sono rimasti uccisi due uomini della scorta. Tra i sei feriti c'è anche lo stesso Murr, colpito in modo lieve al volto e alle mani.
Anche su questo quotidiano gratuito il linguaggio usato lascia piuttosto a desiderare: "un giovane diciottenne" (ci sono diciottenni anziani?) e "gruppo militante" (anziché banda terroristica).
Inoltre l'Autorità Palestinese ha affermato che l'attentato è un crimine contro i palestinesi. Si noti bene, ad essere ammazzati sono stati gli israeliani e il crimine, secondo Abu Mazen è contro i palestinesi. E' una condanna corretta? Perché la redazione dà per buona una tale incongruente "condanna"?

A pagina 2 CITY (ma indicato anche in prima pagina) di ieri riporta il seguente articolo dal titolo: "Palestinese suicida, tre morti in Israele. La tregua andava avanti dal 25 febbraio"


Gerusalemme - Due israeliane uccise e trenta feriti, tre dei quali gravi. Un kamikaze 18enne si è fatto esplodere ieri in un centro commerciale alle porte di Netanya, a nord di Tel Aviv, in Israele, dopo essere stato bloccato dalla vigilanza. L'attentato è stato rivendicato dall'organizzazione estremista palestinese della Jihad Islamica. Si tratta del primo attentato suicida in Israele dal 25 febbraio, quando fu preso di mira un locale notturno di Tel Aviv. L'Autorità Palestinese (subito criticata da Israele per non essere riuscita a impedire la strage) si è affrettata a condannare "l'attacco terroristico", e ha rinnovato l'ordine a tutti i miliziani palestinesi ad attenersi alla tregua d'armi in vigore da cinque mesi. "In queste condizioni", ha commentato una fonte vicina al premier israeliano Ariel Sharon, "non si può mandare avanti il trasferimento della responsabilità dei controlli di sicurezza dai militari israeliani all'Autorità Palestinese." (Agi)
Anche qui la parola "terrorista" è accuratamente evitata. Per il resto la critica a LEGGO potrebbe essere riproposta senza variazioni.

Plauso (parziale perché anche qui la redazione evita accuratamente la parola terrorista e in prima pagina, ma non nell'articolo a pag. 2 mette insieme attentatore e vittime) a METRO per aver accostato, sia in prima pagina sia a pagina 2 l'attentato in Israele agli altri attacchi terroristici del giorno (Spagna, Iraq e Libano). In prima pagina una fotografia è accompagnata dal seguente trafiletto dal titolo didascalia:" Netanya: 6 morti e 30 feriti":
Un attentatore suicida si è fatto saltare in aria in un centro commerciale di Netanya. L'esplosione ha causato la morte di due donne e il ferimento di almeno altre 30 feriti.

A pag. 2 è riportato il seguente articolo dal titolo: "In Israele tornano gli attacchi suicidi"

Doppio attacco in Israele. Almeno 5 morti più il kamikaze e 30 feriti è il bilancio dell'esplosione avvenuta di fronte un centro commerciale nella cittadina israeliana di Netanya, subito a nord di Tel Aviv. Secondo quanto riportato dal sito di Haaretz un kamikaze si è fatto esplodere in aria all'entrata principale del centro commerciale di Hasharon in un'ora in cui era molto affollato. Ancora da accertare il numero preciso delle vittime ma tra i corpi trovati c'è quello dell'attentatore.
L'attentato è stati rivendicato dalla Jihad islamica. Lo ha affermato da Gaza un portavoce del gruppo radicale palestinese, che ha anche precisato l'identità del "martire": si tratta di un giovane di 18 anni originario della città di Tulkaremm nel nord della Cisgiordania. Ma secondo altre fonti vicine al gruppo radicale, la Jihad non sarebbe coinvolta nell'attentato, restando impegnata a far rispettare il periodo di tregua siglato da tutte le fazioni militanti palestinesi.
L'attentato infatti è particolarmente grave, e per di più alla vigilia del ritiro israeliano da Gaza, proprio perché rompe la fragile tregua finora mantenuta. A seguito dell'attacco, l'esercito israeliano ha stretto d'assedio Cisgiordania e Striscia di Gaza fino a nuovo ordine. Dall'Autorità nazionale palestinese è arrivata subito la condanna dell'attentato, definito "dannoso per la causa palestinese".
Poco prima dell'attacco a Netanya un'autobomba è esplosa nell'insediamento israeliano di Shavei Shomron, in Cisgiordania. E' morto l'uomo al volante. (Metro)
Tra le due colonne due trafiletti dal titolo: "La forza per il ritiro"


Le forze di sicurezza israeliane saranno autorizzata a sparare cointro i coloni che opporranno resistenza nel corso del ritiro dalla Striscia di Gaza.

"Yasser Arafat è morto avvelenato, e Israele è responsabile della sua morte". Lo ha sostenuto Faruq Qaddumi, capo dell'ufficio politico dell'Olp e leader di Al-Fatah
Poco importa che le dichiarazioni di Qaddumi siano prive di ogni fondamento...

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